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Solo Trapattoni può interloquire con Allegri

Solo Trapattoni può interloquire con AllegriTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 29 aprile 2019, 08:00Serie A
di Raimondo De Magistris

Secondo la logica esternata sabato sera da Max Allegri, alla prossima conferenza stampa del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbero partecipare e porre delle domande solo quattro persone: Barack Obama, George W. Bush, Bill Clinton e Jimmy Carter. Sono gli unici (ancora in vita) che hanno ricoperto lo stesso ruolo e quindi in grado di interloquire con Trump. Che ne sanno un analista politico del Washington Post o un giornalista del New York Times di cosa fa il presidente degli USA e dei suoi problemi?

Secondo la logica esternata sabato sera da Max Allegri, gli studi tv dovrebbero svuotarsi e le conferenze stampa dovrebbero essere disertate quando arriva lui. L'unico che potrebbe muovere degli appunti all'attuale allenatore della Juventus è Giovanni Trapattoni. Il Trap che (per il momento) ha vinto uno Scudetto in più di Allegri è l'unico che ha le giuste competenze per poter criticare l'operato di Max. Gli altri che ne sanno? Che ne sa Capello che di Scudetti ne ha vinti solo 4 di come se ne vincono 6? Che ne sa Adani che addirittura non ha mai allenato? Figurarsi i giornalisti...

Secondo la logica esternata sabato sera da Max Allegri, Max Allegri non dovrebbe più sedere sulla panchina della Juventus da quando la Champions League è diventato il primo obiettivo del presidente Andrea Agnelli, prioritario anche rispetto allo Scudetto. Che ne sa Allegri di come si vince la Champions se al massimo è arrivato in finale? Sulla panchina della Juventus dovrebbe accomodarsi solo chi la Champions l'ha già vinta: Zinedine Zidane, Carlo Ancelotti o magari Pep Guardiola. Non Allegri.

Allegri è invece ancora l'allenatore della Juventus. Agnelli, ogni estate dal 2015 in poi, ha avuto i suoi buoni motivi per confermarlo e l'ha fatto semplicemente perché non ha seguito la logica di Allegri, che è fallace.
Chissà se il giorno dopo, smaltita la rabbia, l'avrà capito anche l'allenatore della Juventus. Sabato sera è stato pungolato da Lele Adani su un tasto ancora dolente e dopo un lungo panegirico ha attaccato l'ex difensore con un'argomentazione da Marchese del Grillo. Offensiva, ma esclusivamente per l'intelligenza dello stesso Allegri.
Il risultato? Positivo solo per la figura di Adani, nuovo guru del calcio nostrano che ormai utilizza le partite per avvalorare le sue idee (non più le sue competenze per analizzare le partite) perché ha capito che in Italia piace così, ci piace abbandonarci ai personaggi che hanno una sola verità che adeguano a tutte le situazioni. Ma questo è un altro discorso.

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