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Suazo: "Lasciare Cagliari non è stato facile. Il Triplete all'Inter lo sento anche mio"

Suazo: "Lasciare Cagliari non è stato facile. Il Triplete all'Inter lo sento anche mio"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 20 aprile 2020, 22:45Serie A
di Andrea Piras

Ospite di Sky Sport, l'ex attaccante di Cagliari e Inter David Suazo ha raccontato i suoi trascorsi in rossoblu e in nerazzurro: "A Cagliari sono stato otto anni e mi sono abituato nel capire il calcio italiano, oltre ad imparare la lingua e la cultura. Gli ultimi quattro anni sono stati molto belli. Quando arrivi all'Inter, poi, sai che la competizione è molto più elevata e puoi permetterti di sbagliare meno rispetto al Cagliari. Poi in nerazzurro c'era un gruppo di attaccanti molto importante e lì è mancata un po' la mia costanza di rendimento. Lasciare Cagliari dopo otto anni non è stato facile, quando fai un percorso da calciatore però arrivano aspettative importanti e quando arrivano proposte importanti valuti con la società. Penso fosse arrivato il momento di provare nuove realtà, per fortuna a me è arrivata un'opportunità importante grazie alla quale ho vissuto esperienze come la Champions che ti fanno crescere come persona. Mancini e Mourinho? Entrambi sono due vincenti, a modo loro. Sono due allenatori che hanno vinto ovunque sono andati. Poi Mourinho ha il difetto di non avermi fatto giocare di più, Mancini si arrabbiava con me perché a volte sbagliavo i movimenti e mi diceva: 'Devi capire che non sei più al Cagliari'.

Però mi ha sempre dato una mano nel modo di affrontare la competizione perché lui era abituato a grandi palcoscenici. Fra i due, poi, ci sono differenze nel modo di gestire: Mourinho quando arriva definisce un gruppo di giocatori e con quelli va avanti, se il tuo avversario nel ruolo si fa male tu giochi. Mancini, invece, faceva giocare tutti a seconda delle competizioni. Sapeva contare sul gruppo di più. Lo Scudetto vinto nel 2008 con lui è un'emozione che porto per sempre, lo abbiamo vinto all'ultima giornata e penso sia stato una festa fantastica; lo metto alla pari con la promozione in A col Cagliari nel 2004. Per noi è stato come vincere un campionato, mancavamo dalla Serie A da quattro anni e in quegli anni sono cresciuto. Se sento mio il Triplete? "Sì, perché ho vissuto sei mesi intensi e ho sempre seguito la squadra e ho fatto il tifo. Un po' me lo sento perché sono sempre stato tifoso interista, anche quando sono andato via".

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