Tanti casi da risolvere, Pereyra è la punta dell'iceberg: la situazione rinnovi all'Udinese

L'Udinese è da sempre un club che fa della progettazione e della stabilità economica la sua forza. Questa stagione per i friulani è un po' più complicata rispetto alle abitudini, la certezza matematica della salvezza non c'è e quindi è anche più difficile rinnovare i contratti dei calciatori, che non sanno quale progetto la società può proporgli. Il caso più spinoso per la dirigenza è quello di Roberto Pereyra, che dopo un'estate tormentata, rimasto svincolato, è tornato alla base e sta dando il proprio contributo.

L'accordo con il fantasista scadrà a giugno e, tra il sogno di giocare competizione europee, soprattutto la Champions League, e la tentazione di vestire nuovamente la maglia del River Plate, niente è deciso: solo chi vivrà vedrà, ora è tutto fermo, ma è chiaro che qualsiasi decisione sarà presa solamente vicina al traguardo.

Escludendo i prestiti, sono diversi i calciatori il cui contratto terminerà nel 2025, ovvero Daniele Padelli, Christian Kabasele, Marco Silvestri, Adam Masina, Florian Thauvin, Domingos Quina e Vivaldo Semedo. Se per gli ultimi due la soluzione naturale sembrerebbe essere quella di una cessione, visti i continui infortuni e il poco spazio che stanno trovando, per gli altri chiaramente la valutazione da fare sarà un'altra. Sarà fondamentale capire le richieste dei giocatori, sia economiche che tecniche, e le garanzie che l'Udinese potrà offrire loro. Le prestazioni di Silvestri ad esempio ultimamente hanno lasciato un po' a desiderare e Okoye, che ha 8 anni di meno, alle sue spalle spinge per rubargli il posto. Ciò che accadrà nei prossimi mesi sarà molto importante, anche se non ci sarà la necessità impellente di prolungare a tutti i costi, dato che comunque l'accordo scadrà nel 2025.