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TMW RADIO - Galderisi: "Milan, così si vincono i campionati. Morata? Ha smentito tutti"

TMW RADIO - Galderisi: "Milan, così si vincono i campionati. Morata? Ha smentito tutti"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 3 dicembre 2020, 18:35Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Giuseppe Galderisi intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Giuseppe Galderisi si è collegato in diretta con Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Questo Milan va alla grandissima e sono felice per Stefano, che torna coi suoi ragazzi: quanto è bello vedere che è entrato nel cuore e nelle gambe dei suoi ragazzi, che ha trasferito la mentalità. Dopo la vittoria con la Fiorentina alcuni giocatori l'hanno chiamato col cellulare per salutarlo: chi fa questo mestiere sa quanta forza dia lavorare bene, è lì che si vincono i campionati".

Certi gesti sono un simbolo.
"Certo, come la risposta che hanno dato i ragazzi quando si parlava del fenomeno Rangnick... Intorno a lui si è creata la voglia di fare le cose in un certo modo. Pioli è sempre stato considerato un allenatore bravo, preparato e pronto ma mai apprezzato davvero fino in fondo: questo per lui è un passaggio incredibile, dovuto anche grazie alla sua capacità e alla sua bravura. Aggiungo altri personaggi cui voglio bene come Maldini, che era criticatissimo ma ora fa tornare conti societari e sa individuare i giocatori in campo. C'è stato chi ha avuto momenti altalenanti o discontinui, ma sta crescendo: il Milan è bello da vedere, e le vittorie che ha fatto non erano facili. In casa e fuori dettano legge: questo vuol dire avere uno spirito importante, oltre alle qualità".

La dipendenza da Ibrahimovic è stata superata?
"I primi mesi era fondamentali, nel suo primo passaggio. Poi intorno a lui si è creata consapevolezza, visto che la sua presenza portava anche qualità ed esperienza. Giocare contro il Milan con o senza Ibra sono due cose diverse, ma ora c'è un'idea di calcio, e una convinzione tale da parte di tutti... Quando vedo giocare certi campioni, anche se qualcuno dà loro di vecchi, io mi diverto. Oltre alla ciliegina sulla torta, è servito anche a mettere delle basi".

Un ricordo di Maradona?
"Leggo tante cose... Mi sono un po' chiuso nel silenzio: per chi l'ha vissuto e amato com'è capitato a me, è come dire qualcosa in più, e non ce n'è bisogno. Sento di polemiche in Argentina e tutto, ma io di Maradona me lo ricordo per il ragazzo che era e le mie preghiere sono andate direttamente a lui, senza social. Perché se ne doveva parlare prima, quando si poteva... Ora tutti con foto eccetera, ma per me il silenzio è la cosa migliore, chi l'ha amato ce l'ha nel cuore. Non vedo l'ora che ne nasca un altro come lui, a me faceva impazzire come rideva quando gli dicevo che, con quelle scarpe slacciate, sarebbe scivolato... Mi sono divertito tanto, me lo ricordo con quel sorriso da sveglio e col cuore grande".

Che ne pensa di questo Morata?
"Ha smentito tutti. Ma anche il modo in cui giocano ora è tutto cambiato, non c'è più il riferimento davanti come poteva essere Mandzukic o Higuain. Tanti buoni centrocampisti, escludendo ovviamente quel mostro là davanti... Ci sono stati acquisti in prospettiva futura come Chiesa e Kulusevski, ed è una squadra che desta molta attenzione da parte mia. Morata va in profondità senza darti punti di riferimento, fa scappare le linee difensive o comunque taglia quelle corte. Ridendo e scherzando la Juve ha fatto il colpo, e con i gol l'autostima cresce, esaltando delle qualità che da altre parti magari non ha mostrato".

Convinto dal centrocampo?
"La Juventus sta cercando di cercare dimensione e continuità, stringe molto le linee e si compatta senza far giocare nessuno nel mezzo. Quando ripartono hanno bisogno di tempi di gioco, e quelli Morata, andando in profondità, non te li dà: diventi più diretto che palleggiatore. Ha tanti giocatori bravi nell'uno-contro-uno, ma sono tanti, appunto: ci vuole tempo per inserirli, e la pazienza di farli esprimere. McKennie può stare in ogni parte, Arthur è un palleggiatore ma non costruisce molto gioco: serve convinzione, perché comunque la squadra è composta da grandi campioni. Kulusevski era partito in modo fantastico, mentre ora è in difficoltà, ma è un giocatore strepitoso al pari di Chiesa".

Pirlo come sta andando?
"Lui non ha fatto gavetta, e questo è vero, ma ora è l'allenatore della Juve. La società pondera bene le cose, e se credono in lui avranno messo sulla bilancia il fatto che debba avere il tempo per migliorarsi e crescere. Deve essere difeso, sostenuto ed aiutato: la scelta è stata fatta, e criticandolo non si cambiano i risultati della Juventus. L'hanno scelto, e sta facendo un'esperienza come forse nessuno al mondo, è la realtà da accettare".

Che dire su Immobile?
"Immobile sa sempre come posizionarsi, tira spesso e vede la porta in maniera incredibile. Poi ci mette cuore ed anima, sa staccarsi benissimo per calciare e farsi trovare sulle palle sporche. Avendo chi palleggia bene intorno, attirando fuori gli avversari, grazie alla sua bravura e alla sua furbizia sa muoversi nelle zone buone. Per me è un grande attaccante, e sarà fondamentale pure per la nostra Nazionale: chi sa fare gol, continuerà a farli".

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