Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

TMW RADIO - Lo Monaco: "Papu Gomez operazione da 25 milioni. Lo vedrei alla Fiorentina"

TMW RADIO - Lo Monaco: "Papu Gomez operazione da 25 milioni. Lo vedrei alla Fiorentina"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
venerdì 18 dicembre 2020, 18:39Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Pietro Lo Monaco intervistato da Niccolò Ceccarini
00:00
/
00:00

Il consigliere federale e dirigente sportivo Pietro Lo Monaco è intervenuto a TMW Radio, ai microfoni di Niccolò Ceccarini nel corso della trasmissione Stadio Aperto: "Di soldi ne gireranno pochi, penso soprattutto a scambi o prestiti con giocatori poco utilizzati o valorizzati, che possono essere appetiti".

Cosa ci sarà nel futuro del Papu Gomez?
"La frattura sembra insanabile, e credo che la soluzione sia mandarlo via anche perché lui tiene molto a mantenere la Nazionale argentina. Però l'Atalanta non lo darà via a zero, meno di 10 milioni non li accetta, e sarà per chi lo vuole davvero perché secondo me tra una richiesta pluriennale del giocatore e tutto diventa un'operazione da 25 milioni".

A chi servirebbe?
"Farebbe comodo a tutti, lui inventa gioco. Aveva già allora la caratteristica di entrare in mezzo al campo per dettare il gioco, ma attaccava pure la profondità. Ora è diventato bello da vedere e utile per chi ce l'ha in organico. Uno del genere, per esempio, starebbe benissimo alla Fiorentina...".

Sembrano più orientati alla punta.
"In questo momento ha bisogno di rivisitare il mercato su più ruoli. Ok la punta centrale ma anche qualche intervento su altri settori di campo andrà fatto. Gomez è uno che si prende responsabilità, gestisce e crea il gioco: farebbe comodo".

Che attaccante prenderebbe se fosse nella Fiorentina?
"Considerando che non penso abbiano risorse economiche esagerate da investire in questo momento, credo andranno su un giocatore pronto e affidabile. Magari un prestito...".

Estero o Italia?
"Penso che in Serie A non ci siano opportunità. Sento parlare molto di Milik, ma è un'operazione importante e definitiva. Si mette in preventivo di spendere non meno di 30 milioni... Un nome che mi viene per la Fiorentina è Origi del Liverpool. Faccio fatica a pensare che se ne privino, ma non gioca con una continuità mostruosa. Una di quelle operazioni che potresti tentare, e che una volta chiusa potrebbe portare benefici importanti".

Alario del Leverkusen?
"Li chiamiamo usati sicuri, giocano in squadre europee di spessore. Diverso è per chi prendi dal Sudamerica, lì ci vuole tempo per potersi inserire".

Come finisce la questione Eriksen?
"Per l'Inter questo è un caso irrisolto, non dimentichiamoci che al Tottenham era giocatore che determinava veramente. Mi risulta stranissimo che all'Inter non abbia trovato una collocazione. Il fatto che Conte prediliga il 3-5-2 come modulo l'ha penalizzato".

Si è intristito lui?
"Sono giocatori che se usati col contagocce si sentono meno importanti e utili alla causa. Ci sta che possa essersi intristito, anche se sul valore di Eriksen mi sembra non ci siano dubbi".

Come cederlo, però?
"Tenerlo fermo non conviene a nessuno, né al calciatore né alla società: il patrimonio fermo si depaupera. Dicevamo all'inizio che sarà un mercato di giri, e trovare una soluzione per trovare un giocatore più utile a Conte, almeno per quello che pensa lui, e chi faccia giocare Eriksen, beh, non credo abbia tutta questa difficoltà".

Il vice-Lukaku?
"Conte è sempre stato chiaro. Lui poi fa un po' fatica a puntare sui giovani in alcuni ruoli, come in attacco. Ricordo che con Lukaku avrebbe voluto anche Giroud o Dzeko, e penso proprio che vorrà puntare su un giocatore esperto. Uno come Mandzukic, se le idee erano queste, penso sia stato un peccato farselo sfuggire".

Come finisce tra Dybala e la Juventus?
"Voglio pensare che in questo momento stia trovando poco spazio o nulla perché ancora non è rientrato in pieno dopo il Covid. Che sia condizione fisica. Se il problema non fosse stato questo, tenere fuori uno come Dybala è da pazzi".

Ottimista sul rinnovo?
"Penso di sì... Intanto deve stare coi piedi per terra perché chiedere la luna, specie in momenti così, non giova a nessuno. Il buonsenso presuppone che alla fine trovino un accordo: sarebbe assurdo che la Juve decidesse di dare via Dybala ad una qualsiasi concorrente per un trofeo, col rischio di ritrovarselo contro".

Chi prenderebbe per il mercato del Milan?
"Un vice-Ibrahimovic".

E il centrale?
"Tutti e due. Il Milan ha un'occasione più unica che rara, concorrerà fino alla fine per il titolo e non deve lasciare niente di intentato. A gennaio devono provare a rinforzare la rosa, e col Covid bastano due o tre defezioni per far pendere la bilancia a favore di uno o dell'altro. C'è il dovere morale di fare quanto possibile per completare questa squadra".

Dove si trova il vice-Ibra?
"Eh, è difficile... Il Milan però ha un certo blasone, e l'attaccante che arriva sa che Ibrahimovic ha una certa età, e che finisci ad essere una riserva-titolare. Se bussi alle porte del mercato, chiamarsi Verona è un conto, Milan un altro".

Se lo aspettava il rendimento di Kjaer?
"Una caratteristica dei danesi è proprio questa, ordine mentale. Sono giocatori disciplinati, lui è uno che si è sempre curato e fatto trovare pronto all'appuntamento. Ha risposto presente. Non dimentichiamoci che ha la sua esperienza, poi, sia all'estero che in Italia".

Chi sta deludendo in Serie A?
"In primis Torino e Fiorentina, poi la Juventus".

La Juventus perché?
"Non esprime ancora niente, non c'è gioco e manca l'impronta del tecnico. Una Juve che vive di Ronaldo, monocorde e senza accelerazioni o cambi di passo in mezzo al campo. Dietro c'è qualche lacuna, e meno male che hanno recuperato De Ligt".

Gli manca un regista?
"Arthur va a due all'ora. Un giocatore scontato, mentre quando gestisci il gioco dei grandi club devi avere altre doti, la visione periferica per far partire subito la giocata. Al momento il calciatore sta dimostrando di avere grandi difficoltà nel nostro campionato".

Torino e Fiorentina?
"Il Toro è in piena zona retrocessione, è una squadra che non ha un'anima, al di là della rosa assemblata male. Sono sfiduciati, e questo è assolutamente pericoloso".

Questa è una squadra costruita per Giampaolo?
"Dal punto di vista di nozioni e tattica è preparatissimo, ma quella poi bisogna vederla in campo. Quando l'hanno preso, credo che le scelte dei calciatori siano state condivise con la direzione tecnica. Evidentemente non si sono rivelate all'altezza della situazione. La cosa peggiore, però, è davvero la mancanza d'anima. Stanno avendo problemi seri, di identità, un po' come per la Fiorentina che ora deve venirne fuori piano piano, dandosi da fare. La classifica piange e fa male vedere squadre così importanti in fondo".

Chi la vera sorpresa fino a questo momento?
"Più che sorpresa direi la conferma di una squadra come il Verona, che conferma la bontà delle scelte societarie. E poi anche quella del Sassuolo: farlo ai piani alti è sinonimo di forza e struttura. Non voglio annoverare nessun'altra, perché questo è il campionato dell'occasione. C'è quella giusta perché qualcuno vinca lo Scudetto e non sia la Juventus. Ci sono Napoli, Inter e Milan che devono provarci. E direi pure la Roma, che tra tutte queste è quella che ha il gioco più spumeggiante e giocatori che si stanno ritrovando come Mkhitaryan e giovani quali Pellegrini che si conferma in miglioramento ed evoluzione. Oltre a Dzeko, una difesa che riesce ad arginare bene e l'equilibrio generale".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile