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TMW RADIO - Santacroce: "Napoli da Scudetto? Anche Gattuso ci pensa. Passi avanti Juve"

TMW RADIO - Santacroce: "Napoli da Scudetto? Anche Gattuso ci pensa. Passi avanti Juve"
© foto di Federico De Luca
lunedì 9 novembre 2020, 18:32Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Fabiano Santacroce intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Il difensore Fabiano Santacroce si è collegato in diretta con TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Ad oggi sono svincolato, e sto già facendo comunque altre cose, altri discorsi sempre nel calcio. Ora valuto un attimo se ci sono i giusti presupposti per continuare a giocare o per avere un ruolo nel calcio. Ora mi alleno da solo, oggi con il Napoli Femminile: ho voluto fare quest'esperienza che mi ha sbalordito e stupito, sono rimasto piacevolmente sorpreso dall'aumento di livello del calcio femminile".

Come sono gli allenamenti femminili?
"Uguali identici. Anzi, forse sono un po' più diligenti di noi (ride, ndr)".

Il Napoli può puntare allo Scudetto?
"Ovviamente un pensiero ce lo faranno, e credo valga anche per lo stesso Gattuso che non vuole sentir parlare di Scudetto... Ci sono ottimi presupposti per fare bene, e qualche partita ci ha dimostrato che possono essere pazzeschi: pensiamo al primo tempo con l'Atalanta, in cui il Napoli è stato allucinante. C'è tempo per dimostrare".

Ieri Gattuso ha mandato in tribuna Mario Rui e Ghoulam. Ha in mano la situazione?
"Sì, mi è piaciuto: sono gesti che alla fine vengono capiti. Lo stesso Ounas era già incorso in un provvedimento simile tempo fa: ai giocatori certe cose fanno capire che il mister dice le cose in faccia e ai giornali, così dai il meglio. Rientrando Rui e Ghoulam andranno sicuramente a duemila".

Come giudica l'avvio di Osimhen?
"Il campionato italiano è differente dalla Ligue 1: lì trovava più spazi e poteva scorrazzare con quelle gambone... Qua è tutto molto più chiuso. Bisogna aspettare che assimili, impari e capisca cos'è la Serie A: molte partite saranno sporche, e dovrà adattarsi. Serve ancora tempo".

La coppia Koulibaly-Manolas sembra star scacciando le critiche...
"Koulibaly fa più della metà: quando sta bene è a un livello pazzesco, è veramente fortissimo. Io sono tra quelli che pensano che nella difesa sia meglio avere uno d'intelligenza e uno più aggressivi invece che due così. Ma dato che si trovano spesso uno-contro-uno, avere due marcatori fa comodo. Anche Manolas, che mi piace tanto, sta crescendo".

Tra il pari dell'Inter con l'Atalanta e quello della Juventus con la Lazio qual è più deludente?
"Quello della Juve è arrivato all'ultimo secondo possibile, sicuramente avranno rosicato perché avevano giocato una buona gara. La Lazio ha colpi singoli davvero fenomenali, gli attaccanti hanno giocato bene ma subire un gol così all'ultimo penso abbia fatto malissimo... Sono due squadre che hanno bisogno di ritrovarsi: la Juve sta facendo qualche passo in più col nuovo tecnico, e sono curioso di vedere il gioco di Pirlo. Qualche mossa tattica già c'è, ma va capito anche che si è ritrovato da un giorno all'altro ad allenare una squadra vera e non di ragazzi. Poi in quest'annata i risultati sono tutti pazzi...".

La Juventus continuerà con questo assetto difensivo?
"Se rientrano Chiellini e De Ligt puoi anche giocare diversamente, ora per forza di cose deve tenere questa linea, anche se magari Bonucci non riesce ad esprimersi al massimo".

Si aspettava un inizio così complicato dell'Udinese?
"No. Sicuramente un po' di voci di mercato hanno condizionato qualche giocatore, in più bisogna andare a vedere le partite: a volte hanno perso per banali errori di un singolo. Come squadra non sono facili da battere, conosco bene mister Gotti e so che a livello difensivo è forte e sa coinvolgere bene i giocatori".

La crisi economica che impatti avrà sulla Serie C?
"Del Trapani già lo si sapeva da prima che iniziasse l'anno, dico la verità... Già mi ero meravigliato che l'avessero fatto iscrivere, doveva essere chiuso già da più di un anno. Purtroppo fanno ancora stare al comando certa gente che non potrebbe starci: in C non si guadagna come in A, dove uno stipendio ti basta per tutto l'anno. In C, forse, ti basta per un mese: certe situazioni andrebbero tutelate di più. E il fatto che ci siano meno soldi andrà a pesare sul livello delle squadre: invece ti prendere un Santacroce, che costa X al mese, prendo un ragazzino con cui spendo molto meno".

Si rischiano di veder sparire molte squadre?
"Sì, ma già da prima del Covid. Ero stato al Cuneo, e ho aspettato un anno per avere i soldi... Ci sono tante cose da risanare e ripulire dietro al calcio, c'è un giro grosso di soldi con cui sistemare certe situazioni che sono anche sgradevoli".

Oggi avrebbe voglia di rimettersi in gioco in Serie C?
"Qualcosina avevo ricevuto... Cerco però un progetto perché non ho voglia di andare a prendere soldi e giocare solo per farmi la scampagnata. Devo divertirmi e cercare di vincere: purtroppo sono fatto così. Magari ho perso occasioni di guadagnare di più, ma è il pensiero".

I tanti gol in Serie A sono merito degli attaccanti o demerito dei difensori?
"Gli attaccanti sono più sereni, mentre in difesa forse sono meno concentrati anche per il pubblico. Ma pure perché la scuola calcio difensiva italiana è cambiata: si è passato dalla marcatura ad uomo all'impostazione, alla costruzione e ai passaggi. Si sta tralasciando quello in cui noi italiani eravamo più forti".

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