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Un anno senza Vialli, il ricordo di Pessotto: "Era un trascinatore"

Un anno senza Vialli, il ricordo di Pessotto: "Era un trascinatore"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 6 gennaio 2024, 16:34Serie A
di Ivan Cardia

Un anno fa, ci lasciava Gianluca Vialli. Un ricordo indelebile, portato avanti anche da chi lo ha conosciuto e vissuto a lungo. Tra questi, Gianluca Pessotto, oggi dirigente della Juventus, intervistato da Tuttosport: "Quando sono arrivato dal Torino, ho capito subito che ero entrato in un gruppo incredibile. C'era una compattezza incredibile: tutti allineati, nessuna differenza tra chi giocava sempre e chi pochissimo. Tutti avevano lo stesso obiettivo e nessun poteva deviare, ma in verità neanche ci provava. Il capitano era Vialli".

Che ruolo aveva?
"Tanti ruoli. Faceva gruppo, trascinava, dettava le regole. Prima della Juve, di solito vedevo gli attaccanti tra i giocatori più indietro di condizione in estate. Alla Juve nel gruppo dei più pronti c'erano Vialli, Ravanelli e Del Piero. Quando le punte sono i primi a non sentire la fatica e corrono poi è tutto più facile, dietro vai di inerzia". 
 
Vialli caricava spesso la squadra?
"Dipende, non sprecava le parole. Faceva attenzione al comportamento: guai a perdere una partitella. Se ripenso agli allenamenti, la partita della domenica al confronto era un sollievo. Vialli pretendeva tantissimo".

E di quella finale con l’Ajax ha un ricordo particolare di Vialli oltre a quello in cui alza la Coppa come una liberazione?
"Ripenso più spesso ai quarti di finale col Real Madrid. Cinque giorni prima andammo a fare una amichevole a Carrara contro la Carrarese che giocava in C2: il campionato era fermo. Tutti a domandarci perché. Sta di fatto che perdiamo 3-2 dopo essere andati in vantaggio 2-0. Ci portano così per punizione in ritiro. Bene, nel giorno della gara col Real eravamo tutti elettrizzati: i giornali avevano già fatto le tabelle con chi sarebbe partito a fine stagione in caso di eliminazione. E vedere lui che filmava tutto con una microcamera ci faceva capire come si poteva vivere un momento del genere".

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