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La parabola di Menez a Bari: da colpo estivo alla risoluzione. Fra tanti infortuni e pochi sprazzi
Una stagione nata male, non per sue colpe, e finita peggio. La scorsa estate Jeremy Menez era sbarcato a Bari come colpo di mercato per non far rimpiangere quel Walid Cheddira ceduto al Napoli e poi finito in prestito al Frosinone per assaporare la Serie A. Il francese classe ‘87 era reduce da tre stagioni positive con la maglia della Reggina dove nella scorsa stagione aveva collezionato cinque reti e tre reti in ben 33 partite dimostrando dunque anche una certa tenuta fisica.
Così non è stato a Bari dove l’ex milanista si è fermato subito dopo l’esordio col Palermo il 18 agosto a causa di una lesione al legamento crociato che gli ha fatto saltare metà stagione e da cui non è mai riuscito a riprendersi totalmente. Rientrato a fine dicembre l’attaccante ha giocato alcuni scampoli di gara, con un assist per l’1-1 contro la Sampdoria che sembrava essere il segnale della rinascita, fino a tornare titolare proprio contro i rosanero a inizio febbraio.
Da lì in avanti altre quattro gare da titolare in cui Menez non è riuscito a incidere positivamente su una stagione fortemente negativa e complessa, né ovviamente a invertire la tendenza di una squadra che mostrava e mostra tuttora difficoltà tecniche oltre che di risultati. Finito nuovamente ai margini nelle ultime tre gare, nella giornata di ieri è arrivato l’annuncio dell’addio con la risoluzione del contratto che spalanca nuovamente la porte della prima squadra a quel Mattia Aramu che era stato escluso a gennaio, dopo aver rifiutato diverse proposte. Menez lascia la Puglia con un magro bottino (10 presenze e un assist) e il rimpianto di cosa poteva essere e non è stato.
Così non è stato a Bari dove l’ex milanista si è fermato subito dopo l’esordio col Palermo il 18 agosto a causa di una lesione al legamento crociato che gli ha fatto saltare metà stagione e da cui non è mai riuscito a riprendersi totalmente. Rientrato a fine dicembre l’attaccante ha giocato alcuni scampoli di gara, con un assist per l’1-1 contro la Sampdoria che sembrava essere il segnale della rinascita, fino a tornare titolare proprio contro i rosanero a inizio febbraio.
Da lì in avanti altre quattro gare da titolare in cui Menez non è riuscito a incidere positivamente su una stagione fortemente negativa e complessa, né ovviamente a invertire la tendenza di una squadra che mostrava e mostra tuttora difficoltà tecniche oltre che di risultati. Finito nuovamente ai margini nelle ultime tre gare, nella giornata di ieri è arrivato l’annuncio dell’addio con la risoluzione del contratto che spalanca nuovamente la porte della prima squadra a quel Mattia Aramu che era stato escluso a gennaio, dopo aver rifiutato diverse proposte. Menez lascia la Puglia con un magro bottino (10 presenze e un assist) e il rimpianto di cosa poteva essere e non è stato.
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