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Il bad boy che veste in giacca e cravatta. Il crazy Wise ora in Serie A con il ComoTUTTO mercato WEB
venerdì 10 maggio 2024, 23:49Serie B
di Claudia Marrone

Il bad boy che veste in giacca e cravatta. Il crazy Wise ora in Serie A con il Como

Era il 14 maggio 1988, e la "Crazy Gang" del Wimbledon alzava sotto il cielo di Wembley la FA Cup, battendo il Liverpool davanti a a 98.203 spettatori e alla principessa Lady Diana, che consegnò ai bad boys il trofeo; quella "matta banda" (traduzione dei termini inglesi) era la squadra così chiamata per essersi messa in luce non per il bel gioco espresso ma per l'atteggiamento duro e aggressivo dei giocatori in campo. Calciatori tra i quali figurava un certo Dennis Wise, ora al Como fresco di promozione in Serie A, di cui è attuale membro del board dopo aver rivestito la carica di Ad.

Di statura minuta, baricentro basso, con grande corsa ma anche tanta tecnica in mezzo al campo, generoso e sempre disposto a metterci il piede, Wise lega poi il suo nome al suo amato Chelsea, realizzando il sogno di vestire quella maglia dal 3 luglio 1990, e per un decennio, vissuto anche da capitano. 332 presenze totali, settimo nella classifica hall-time del club londinese, e 52 gol messi a referto, questo il suo bottino con i Blues, che saluta poi nel 2001, senza trovare fortuna con il Leicester, dal quale viene cacciato dopo aver spaccato la faccia a Davidson.

Una nuova chiamata arriva però nel 2002, quando decide di vestire la maglia del Millwall, la cui tifoseria è nota in tutto il Regno Unito per le continue intemperanze. Qui diventa giocatore e allenatore, ed ecco che una nuova folle pagine di storia è scritta: nel 2004 trascina i suoi alla finale di FA Cup contro il Manchester United, che vince sì, ma dà comunque modo al Millwall di giocare - nella stagione successiva - le coppe europee pur militando nella seconda divisione inglese.


Il centrocampista veste poi le casacche di Southampton, Coventry City e Swindon Town, fino alla scelta di appendere le scarpette al chiodo e tentare la carriera di allenatore prima e quella di Direttore Sportivo poi; con poco successo, tanto che di lui si perdono le tracce, fino al 2019, quando approda al Como con la nuova proprietà.

Carattere sicuramente particolare, tanto che di lui un mostro sacro come Sir Alex Ferguson disse che "scatenerebbe una rissa in una stanza vuota”, ma adesso, il ruolo di bad boy sembra abbandonato: in giacca e cravatta, forse, non si sta poi così male.