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Lecco, Di Nunno: "Non mi vogliono in B perché faccio casino. Ricorso Perugia? Una vergogna"
Dopo le dichiarazioni rilasciate a caldo ai nostri microfoni, l'Ad del Lecco Paolo Di Nunno è tornato a parlare della situazione che sta coinvolgendo il suo club, che pare rischiare la partecipazione al campionato di Serie B dopo che il Perugia ha vinto il ricorso proprio contro i blucelesti, rei di non aver rispettato i termini perentori della richiesta di iscrizione al torneo cadetto: dopo i playoff vinti il 18 giugno, entro il 20 del medesimo mese i lombardi avrebbero dovuto consegnare la domanda di iscrizione, ma la stessa è stata presentare incompleta per un ritardo del Prefetto di Padova (sede designata per le gare casalinghe) che ha firmato il 21 giugno il via libera per l'utilizzo dello stadio "Eugeneo" certificando anche che il Lecco si era mosso nei tempi.
Tanto è però bastato al Perugia, retrocesso in Serie C, per presentare ricorso contro appunto il club lombardo, la FIGC e la Lega B. Ricorso accolto dal Collegio di Garanzia del CONI, ricorso che quindi - in teoria - riporta il Grifo in Serie B a discapito del Lecco, che aveva però superato l'esame Covisoc; una situazione controversa, che ha dato adito a svariate battaglie legali e una convulsa richiesta di riammissioni.
Ma tornando alla compagine lombarda, Di Nunno si è così espresso a La Gazzetta dello Sport: "È un incubo, e non so chi lo voglia. So soltanto che fino a settembre non cominceranno i campionati. Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli: noi faremo la B. Andiamo avanti come se nulla fosse. E facciamo il mercato. Il 2 agosto andremo al Tar e poi al Consiglio di Stato, bisogna solo aspettare. [..] Il Perugia con i guai che ha avuto si mette a fare ricorsi: è una vergogna. La verità e che vogliono andare in B soltanto per vendere meglio la società. La verità è un’altra: ci sono poteri forti che non mi vogliono dentro, sanno che faccio casino. E di materiale per fare casino in questo mondo ce n’è in abbondanza".
Tanto è però bastato al Perugia, retrocesso in Serie C, per presentare ricorso contro appunto il club lombardo, la FIGC e la Lega B. Ricorso accolto dal Collegio di Garanzia del CONI, ricorso che quindi - in teoria - riporta il Grifo in Serie B a discapito del Lecco, che aveva però superato l'esame Covisoc; una situazione controversa, che ha dato adito a svariate battaglie legali e una convulsa richiesta di riammissioni.
Ma tornando alla compagine lombarda, Di Nunno si è così espresso a La Gazzetta dello Sport: "È un incubo, e non so chi lo voglia. So soltanto che fino a settembre non cominceranno i campionati. Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli: noi faremo la B. Andiamo avanti come se nulla fosse. E facciamo il mercato. Il 2 agosto andremo al Tar e poi al Consiglio di Stato, bisogna solo aspettare. [..] Il Perugia con i guai che ha avuto si mette a fare ricorsi: è una vergogna. La verità e che vogliono andare in B soltanto per vendere meglio la società. La verità è un’altra: ci sono poteri forti che non mi vogliono dentro, sanno che faccio casino. E di materiale per fare casino in questo mondo ce n’è in abbondanza".
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