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Gravina: "Per Gozzano e Juve non possono valere le stesse regole"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 14 ottobre 2018, 21:00Altre news
di Anna Catastini
per Tuttoc.com

Gravina: "Per Gozzano e Juve non possono valere le stesse regole"

Con una lunga intervista al ”Sole 24 Ore”, il numero uno della Serie C Gabriele Gravina, ha illustrato il suo programma in vista della probabile elezione a Presidente della FIGC. Al momento può contare su una maggioranza del 62%, che ne fa il favorito alla carica: “La Figc deve dare delle certezze. Anzitutto su norme e comportamenti. Quello che è accaduto in questi mesi e il fatto che a metà ottobre ci siano ancora società come l’Entella che non sanno in quale categoria possono giocare non dovrà più accadere. È un passo necessario, servono regole precise e non più derogabili, e soprattutto serve dare certezza sulle sanzioni. Dovremo rivedere anche la composizione degli organi per assicurare che ci siano figure alte e autorevoli a guidarli. Vedremo se sarà possibile adottare dei correttivi in corsa visto che le nomine sono quadriennali. Vorrei subito approntare due correttivi. Le società ora possono iscriversi fino al 30 giugno ma poi possono integrare le domande e fare ricorso fino al 15 luglio, determinando le defatiganti controversie cui assistiamo. Farò in modo che le prossime linee guida per le licenze nazionali siano pronte già a dicembre e che le domande per iscriversi debbano essere depositate complete entro il 30 giugno 2019 senza più eccezioni”.

Il modello Lega Pro per tutte le categorie: “In Serie C ho introdotto una sorta di rating per le società. E mi piacerebbe implementarlo in modo strutturale e graduale per tutte le società, assegnando a ciascuna un punteggio in base alla governance, alle strutture, ai vivai, ai percorsi di formazione. Se ben usato il rating è un indice di prefallibilità che può consentire interventi preventivi verso chi è in difficoltà. La sostenibilità va coniugata su due fronti: vivai e infrastrutture. Bisogna ripensare la filiera della formazione dei giovani. Degli Under 16/17 dovrebbero occuparsi i Dilettanti e degli under 18/19 la Serie C, ad esempio. Vorrei introdurre un certificato di qualità per le scuole-calcio e rivedere il rapporto con le istituzioni scolastiche prevedendo un’ora a settimana dedicata al calcio. Bisogna poi incentivare la modernizzazione di stadi e dei centri sportivi utilizzando il 10% degli introiti tv. Si tratta d 120 milioni circa) gestiti dalla Figc e vincolati proprio a questi progetti. Proprio per incentivare quest’ultimo aspetto, è sia necessaria una grande sfida per il movimento italiano: candidarsi per l’organizzazione dell’Europeo 2028”.

Sui campionati, si parla di una riforma: “Tagliare il numero di club con un tratto di penna sarebbe un errore strategico. Detto ciò è evidente che per Gozzano e Juventus non possono valere le stesse regole. Bisogna intervenire a livello legislativo. in Serie C serve il semiprofessionismo. Che non sottrae ai calciatori tutele assicurative e previdenziali, ma permette di ridurre il costo del lavoro che oggi pesa dal 75 al 90% dei ricavi. Con emolumenti più bassi (esenti fino a 10mila euro), il ricorso all’apprendistato fino a 21 anni (con l’alternanza scuola-lavoro) e semplificazioni fiscali ai club potrebbero essere riconosciuti crediti di imposta. Che sarebbero da destinare per il 50% ai giovani e per l’altra metà alle strutture creando circuiti virtuosi. Solo con il coraggio di cambiare salveremo il calcio italiano. Questa è la mia convinzione”.