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Tito: "Delusione e voglia di mollare. Le nuove liste in C hanno creato questo"

ESCLUSIVA TMW - Tito: "Delusione e voglia di mollare. Le nuove liste in C hanno creato questo"TUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Rosito
giovedì 3 settembre 2020, 15:04Serie C
di Luca Bargellini

L'avvento delle nuove regole per la composizione delle liste per i calciatori hanno creato molta polemica. Sia da parte delle società, che si sono viste costrette a cambiare le proprie strategie operative a ridosso del via al mercato, sia sul fronte del calciatori, molti dei quali sono rimasti senza contratto. Fra questi c'è anche Fabio Tito, terzino mancino classe 1993 lo scorso anno protagonista a Vibo Valentia agli ordini di mister Modica. "Sono abbastanza sfiduciato - racconta ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com -, perché dopo l'annata fatta con la Vibonese, con i playoff mancati per un solo punto e un percorso personale da 30 presenze, 3 gol e 4 assist, mi sarei aspettato di tutto ma non di trovarmi in questa situazione. Soprattutto a 27 anni".

Oggettivamente la stagione della Vibonese, infatti, è stata positiva
"Il lockdown è arrivato nel nostro momento migliore. Avevamo iniziato a smaltire i carichi della preparazione invernale e con mister Modica stavamo proponendo un bel gioco. E' stata una stagione buonissima, che personalmente poi mi è servita tanto. Peccato però che l'istituzione di queste nuove liste abbia stravolto tutto".

Parlare di disoccupazione fra i calciatori appare sempre complicato perché nella testa degli appassionati chi gioca a pallone è un privilegiato e tutti hanno ingaggi a livello dei campioni della Serie A. La realtà nelle serie inferiori è, invece, molto diversa.
"A causa di queste regole ci sono tanti calciatori come me che sono ancora a casa con la stagione che inizierà a breve, altri che finiranno fuori lista e dunque fuori rosa al momento delle scelte da parte delle società Con le nuove norme gli Under occupano spazi in lista e con la crisi economica le società spesso scelgono di puntare sui prestiti per incassare le valorizzazioni anche su calciatori come me o altri che adesso si trovano a casa, senza stipendio e con una famiglia da mantenere. Perché la realtà dei giocatori di Serie C è che spesso guadagniamo meno di un operaio. Poi il resto sono solo chiacchiere da bar".

In quest'ottica quanto potrà servire l'istituzione del semiprofessionismo nel calcio di Serie C?
"Può essere la soluzione anche se oggi è la delusione e la voglia di mollare dopo i tanti sacrifici fatti negli anni a prevalere per tutto quello che è accaduto recentemente. Il lockdown poteva e doveva essere l'occasione giusta per una riforma di sistema, ma si è pensato solo a parlare e non a far davvero qualcosa".

Per il futuro, intanto, si è già mosso qualcosa?
"Ci sono stati dei contatti, ma ancora niente di serio o concreto. Ho grande voglia di tornare e grazie al preparatore che mi segue, Emiliano Salsano, mi sto mantenendo in forma in vista di una possibile chiamata".

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