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Il mercato del Torino deve dare priorità al centrocampoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 30 marzo 2020, 11:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Il mercato del Torino deve dare priorità al centrocampo

Blindare Sirigu e Belotti sarebbe una grande cosa per il futuro del Torino e su questo non ci sono dubbi, ma il reparto che più di tutti gli alti va ridisegnato è il centrocampo. Alta qualità, quantità e versatilità senza scordare un numero di alternative adeguato, ossia almeno una per ruolo. Qualcuno potrebbe dire che le priorità sono la difesa, se si subiscono troppi gol tutto viene vanificato, e l’attacco, infatti, se non si segna non si va da nessuna parte. Obiezioni legittime, ma se non si ha un centrocampo che sa interdire la difesa va in difficoltà e subisce gol e se non si ha un centrocampo che imposta e favorisce la manovra offensiva gli attaccanti sono poco riforniti e di conseguenza segnano con il contagocce.

Sia chiaro quando si parla di centrocampo s’intende tutta la zona di mezzo, quindi, esterni, mezzali e centrali. Poco importa con quale modulo si vuole giocare perché le linee guida non cambiano, infatti, alla base ci deve essere il concetto di coerenza che impone di scegliere calciatori adeguati alla tipologia di gioco che si vuole portare avanti: tutti i giocatori devono avere caratteristiche tecniche adatte, avere qualità che comportano visione del gioco, capacità di padroneggiare la palla, precisione nei passaggi, etc etc, senza dimenticare una buona personalità, un carattere tosto e un fisico integro.

Negli ultimi anni il centrocampo del Torino è sempre stato composto da elementi magari volonterosi, ma che difettavano in qualità e in parecchi casi anche in personalità e non sempre c’era un numero di giocatori adeguato e in linea con il tipo di gioco che voleva l’allenatore. Tutte queste carenze hanno portato anche nei periodi migliori solo a sfiorare gli obiettivi e a non riuscire mai a fare il salto di qualità. Una buona volta allora che i dirigenti facciano tesoro degli errori del passato e diano al centrocampo la priorità che è fondamentale per costruire una squadra che non sia sempre incompleta sotto il profilo numerico e soprattutto qualitativo.