Decreto Rilancio, sospeso affitto impianti sportivi fino a luglio. E sarà possibile ridurlo
Non solo sospensione: sarà possibile ridurre il canone. Inoltre, il comma 2 dello stesso articolo prevede la possibilità per i concessionari di impianti sportivi pubblici (esempio concreto: una squadra di Serie A e lo stadio comunale, a meno che non sia di sua proprietà ovviamente) di concordare una riduzione del canone e ridiscutere i contratti in scadenza entro il 31 luglio 2023 (sono molti anche ad altissimi livelli, altro esempio concreto: la concessione del San Paolo al Napoli scade proprio in questa data). Il rischio per le amministrazioni comunali, in caso di mancato accordo, è che le società possano recedere dal contratto, con diritto al rimborso dei costi sostenuti per le migliorie, perché l’impossibilità di utilizzare l’impianto a causa della pandemia è individuata automaticamente come causa di squilibrio economico. Un meccanismo analogo è previsto, al comma 3, anche per quanto riguarda impianti sportivi privati (palestre, piscine e simili): in questo caso però il DL Rilancio non paventa l’ipotesi di una rescissione del contratto, ma presume, anche per snellire il contenzioso giudiziale, una riduzione del 50% del canone di affitto per i mesi da marzo a luglio 2020.