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Torino, ecco Vlasic: "Convinto dal club e dalla Serie A. Juric? Siamo di Spalato, c'è feeling"
Nikola Vlasic, nuovo centrocampista del Torino, ha rilasciato la sua prima intervista da calciatore granata ai canali ufficiali del club: "Sono felice di essere in questo grande club e non vedo l'ora di conoscere la squadra, di allenarmi con i compagni".
Chi è Vlasic?
"Sono una persona che lavora duramente, mi piace allenarmi molto e in campo do sempre il 100%. So che il Toro è un club in cui bisogna dare tutto e io faccio esattamente questo".
Cosa ha inciso nella scelta Torino?
"Sia giocare in un campionato come la Serie A sia giocare nel Toro con un ottimo allenatore. Ho messo insieme i pezzi del puzzle e credo di aver fatto la scelta giusta per me".
Tu e Juric siete entrambi di Spalato ed ex Hajduk: ci hai già parlato?
"Ci siamo già incontrati. E' un grandissimo allenatore e in Croazia lo rispettano tutti. Poi siamo della stessa città, per cui c'è una bella connessione tra noi".
Hai già scelto il numero di maglia?
"Sì, il 16. Mi piaceva in realtà l'8, ma era già occupato. Poi 8 per 2 fa 16. Inoltre mi piace come sta sulla mia schiena".
Vieni da una famiglia di sportivi.
"Devo dire proprio di sì, è stata una scelta molto naturale. Quand'ero piccolo giocavo a tanti sport, poi ho scelto il calcio ed è stata la decisione giusta per me".
Quindi l'hai scelto subito?
"Sì, sapevo di voler fare il calciatore, quella era la mia priorità. Giocavo anche a tennis, ma volevo fare il calciatore".
Sarà una stagione anomala con il Mondiale in mezzo: l'Italia non ci sarà, la tua Croazia sì.
"Sfortunatamente l'Italia non ci sarà, anche se l'avrebbe meritato perché ha ottimi giocatori. Ma a volte nel calcio serve fortuna. La Croazia ha un'ottima squadra, ne faccio parte da quattro anni e spero di essere convocato per il Mondiale, ma questo passa dal mio rendimento con il Torino".
Un messaggio in italiano.
"Sempre forza Toro".
Chi è Vlasic?
"Sono una persona che lavora duramente, mi piace allenarmi molto e in campo do sempre il 100%. So che il Toro è un club in cui bisogna dare tutto e io faccio esattamente questo".
Cosa ha inciso nella scelta Torino?
"Sia giocare in un campionato come la Serie A sia giocare nel Toro con un ottimo allenatore. Ho messo insieme i pezzi del puzzle e credo di aver fatto la scelta giusta per me".
Tu e Juric siete entrambi di Spalato ed ex Hajduk: ci hai già parlato?
"Ci siamo già incontrati. E' un grandissimo allenatore e in Croazia lo rispettano tutti. Poi siamo della stessa città, per cui c'è una bella connessione tra noi".
Hai già scelto il numero di maglia?
"Sì, il 16. Mi piaceva in realtà l'8, ma era già occupato. Poi 8 per 2 fa 16. Inoltre mi piace come sta sulla mia schiena".
Vieni da una famiglia di sportivi.
"Devo dire proprio di sì, è stata una scelta molto naturale. Quand'ero piccolo giocavo a tanti sport, poi ho scelto il calcio ed è stata la decisione giusta per me".
Quindi l'hai scelto subito?
"Sì, sapevo di voler fare il calciatore, quella era la mia priorità. Giocavo anche a tennis, ma volevo fare il calciatore".
Sarà una stagione anomala con il Mondiale in mezzo: l'Italia non ci sarà, la tua Croazia sì.
"Sfortunatamente l'Italia non ci sarà, anche se l'avrebbe meritato perché ha ottimi giocatori. Ma a volte nel calcio serve fortuna. La Croazia ha un'ottima squadra, ne faccio parte da quattro anni e spero di essere convocato per il Mondiale, ma questo passa dal mio rendimento con il Torino".
Un messaggio in italiano.
"Sempre forza Toro".
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