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Le voci sull'esonero come medicina. Così la panchina di Gotti a Udine è tornata ad essere salda
A metà gennaio, col mercato ancora aperto e il girone d’andata ancora in corso, il tecnico dell’Udinese Luca Gotti era finito al centro delle critiche e delle valutazioni della società. La squadra bianconera era reduce dal ko contro la Sampdoria e prima di quella sconfitta era arrivato un solo punto nelle precedenti 4 gare. Per questo la dirigenza friulana si interrogava sul se e sul quando cambiare guida tecnica. Alla fine ha vinto la continuità, Gotti è stato confermato e la squadra spedita in ritiro per ritrovare compattezza e spirito. Una scelta, quella dell’Udinese, che a conti fatti sta ripagando.
I primi risultati si videro il 20 gennaio, col pareggio per 1-1 contro l’Atalanta nel recupero della 10^ giornata. Tre giorni dopo, ecco un altro pareggio, questa volta per 0-0, contro la lanciatissima Inter di Antonio Conte. Due partite sulla carta proibitive o quasi, classifica alla mano.
I primi risultati si videro il 20 gennaio, col pareggio per 1-1 contro l’Atalanta nel recupero della 10^ giornata. Tre giorni dopo, ecco un altro pareggio, questa volta per 0-0, contro la lanciatissima Inter di Antonio Conte. Due partite sulla carta proibitive o quasi, classifica alla mano.
Ma che l’Udinese ha interpretato e giocato bene. Con convinzione e voglia di strappare punti pesanti. Come quelli che sono arrivati nelle successive due giornate: vittoria in trasferta contro lo Spezia e successo casalingo contro il Verona. Due squadre più alla portata, rispetto a Inter e Atalanta, che Gotti è riuscito a incartare e a lasciarsi alle spalle. Con 6 punti negli ultimi 180’ e, allargando il discorso, 8 nelle ultime 4 partite che hanno permesso di sistemare una classifica che ora fa un po’ meno paura. E Gotti, che in discussione non si è mai realmente sentito, sta dimostrando coi fatti la bontà della scelta fatta dalla società alcune settimane fa.
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