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Rambaudi: "Triestina, adesso serve l'impresa. Chi in B? Non vincerà chi è più forte"
tmwradio
Ospite: Roberto Rambaudi
A TUTTA C con Luca Calamai
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Roberto Rambaudi, ex attaccante del Foggia dei miracolo targato Zdenek Zeman ad inizio anni ’90, è oggi un apprezzatissimo opinionista della Serie C Questo il suo pensiero sui playoff in corso nella terza serie ai microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione ‘A tutta C’:
Rambaudi, quale progetto sportivo l’ha colpita principalmente in questa stagione di Serie C? “I risultati sono figli delle prestazioni e della programmazione, penso che un miracolo sportivo come società e allenatore lo ha fatto la Juve Stabia. Pagliuca ha dato la sua impronta, poi il direttore sportivo ha fatto un grande lavoro con un budget inferiore alle altre. Stessa cosa il Mantova, con Butteri che scelto Possanzini come uomo giusto per questo progetto. La cosa importante è circondarsi di persone che sappiano fare calcio. Le motivazioni poi fanno la differenza, guardiamo per esempio il Bari che lo scorso anno è andato a un passo dalla Serie A e ora si gioca il playout per non retrocedere”.
Il tradizionale valzer degli allenatori non è venuto meno anche in questa stagione. Si è dato una motivazione del perché in Italia si ceda così facilmente alla voglia di cambiare tecnico?
“Si cambia perché non ci sono le idee chiare. Ci sta cambiare se il tecnico non riesce a portare a casa il lavoro strutturato e pensato a inizio stagione. Vedi ad esempio quanto successo a Carrara e Vicenza, è servito un cambio di allenatore e i risultati sono arrivati”.
Concentrandoci sui risultati di ieri, sia Juventus Next Gen che Atalanta U23 sono cadute in casa contro Casertana e Catania: sorpreso?
“No perché in queste partite ci sono squadre di grande valore. Indubbiamente Atalanta e Juventus hanno dei giovani che tecnicamente sono da Serie A, poi ci sono tanti altri fattori che devono emergere. Giochi contro squadre forti, il Catania è un’anomalia ma ha una società da Serie A e una rosa da categoria superiore, non hanno trovato gli equilibri giusti ma se il Catania sta bene fisicamente può lottare come tutte le altre. Io non vedo una favorita, ci sono Avellino e Vicenza, ma in tante sono forti. La Torres ha fatto un campionato straordinario. Non vincerà chi è più forte ma chi è più bravo. Il Lecco lo scorso anno non era la squadra più forte, sono stati i più bravi in quell’anno”.
Più in generale condivide il progetto delle seconde squadre?
“Sono contento per questa scelta, sarei ancora più felice se ci fossero tante seconde squadre con tanti italiani in campo. Iniziamo dalle basi, questo lo dico da dieci anni. Di materiale umano ce n’è, iniziamo a mettere gente che insegna calcio alle basi. Gente che seleziona bene gli allenatori, gente che sappia selezionare i giovani nei settori giovanili e meno stranieri, visto anche che sono pochi gli stranieri che fanno la differenza. Bisogna valorizzare il proprio patrimonio”.
Carrarese corsara a Perugia, che ne pensa?
“La Carrarese l’ho commentata un mese fa proprio contro il Perugia e mi ha fatto una grande impressione. Una squadra solida e quadrata dietro, con difensori molto forti per la categoria. Ha un’identità chiara come molte squadre, ho seguito il girone C e l’Avellino ha fatto benissimo. Ha deluso molto il Crotone, la Casertana ha giocatori di esperienza e un’idea ben precisa. C’è tanto da parlare e da vedere, chi arriverà con la migliore condizione fisica può fare la differenza”.
Che sfida di ritorno si aspetta tra Benevento e Triestina?
“Il Benevento è una squadra forte con un allenatore bravo e vincente nella categoria che ha dato un’identità forte alla squadra. La Triestina dovrà fare un’impresa per vincere a Benevento, il Benevento è un’altra forte candidata per vincere”.
Nel prossimo turno entreranno in corsa anche Avellino, Padova e Torres, seconde classificate nei rispettivi gironi. Quanto sarà complesso il ritorno in campo dopo oltre venti giorni di stop?
“Per le esperienze fatte lo scorso anno diventa difficile mantenere la gamba e l’intensità dopo che non si gioca per quasi un mese. Dipende anche chi incontri, le seconde classificate devono aver fatto un grande lavoro con lo staff tecnico per non spegnere il motore. Le altre hanno tenuto il ritmo e lo hanno dimostrato ieri, per le seconde è sempre un vantaggio avere due risultati su tre ma fisicamente non è facile”.
Rambaudi, quale progetto sportivo l’ha colpita principalmente in questa stagione di Serie C? “I risultati sono figli delle prestazioni e della programmazione, penso che un miracolo sportivo come società e allenatore lo ha fatto la Juve Stabia. Pagliuca ha dato la sua impronta, poi il direttore sportivo ha fatto un grande lavoro con un budget inferiore alle altre. Stessa cosa il Mantova, con Butteri che scelto Possanzini come uomo giusto per questo progetto. La cosa importante è circondarsi di persone che sappiano fare calcio. Le motivazioni poi fanno la differenza, guardiamo per esempio il Bari che lo scorso anno è andato a un passo dalla Serie A e ora si gioca il playout per non retrocedere”.
Il tradizionale valzer degli allenatori non è venuto meno anche in questa stagione. Si è dato una motivazione del perché in Italia si ceda così facilmente alla voglia di cambiare tecnico?
“Si cambia perché non ci sono le idee chiare. Ci sta cambiare se il tecnico non riesce a portare a casa il lavoro strutturato e pensato a inizio stagione. Vedi ad esempio quanto successo a Carrara e Vicenza, è servito un cambio di allenatore e i risultati sono arrivati”.
Concentrandoci sui risultati di ieri, sia Juventus Next Gen che Atalanta U23 sono cadute in casa contro Casertana e Catania: sorpreso?
“No perché in queste partite ci sono squadre di grande valore. Indubbiamente Atalanta e Juventus hanno dei giovani che tecnicamente sono da Serie A, poi ci sono tanti altri fattori che devono emergere. Giochi contro squadre forti, il Catania è un’anomalia ma ha una società da Serie A e una rosa da categoria superiore, non hanno trovato gli equilibri giusti ma se il Catania sta bene fisicamente può lottare come tutte le altre. Io non vedo una favorita, ci sono Avellino e Vicenza, ma in tante sono forti. La Torres ha fatto un campionato straordinario. Non vincerà chi è più forte ma chi è più bravo. Il Lecco lo scorso anno non era la squadra più forte, sono stati i più bravi in quell’anno”.
Più in generale condivide il progetto delle seconde squadre?
“Sono contento per questa scelta, sarei ancora più felice se ci fossero tante seconde squadre con tanti italiani in campo. Iniziamo dalle basi, questo lo dico da dieci anni. Di materiale umano ce n’è, iniziamo a mettere gente che insegna calcio alle basi. Gente che seleziona bene gli allenatori, gente che sappia selezionare i giovani nei settori giovanili e meno stranieri, visto anche che sono pochi gli stranieri che fanno la differenza. Bisogna valorizzare il proprio patrimonio”.
Carrarese corsara a Perugia, che ne pensa?
“La Carrarese l’ho commentata un mese fa proprio contro il Perugia e mi ha fatto una grande impressione. Una squadra solida e quadrata dietro, con difensori molto forti per la categoria. Ha un’identità chiara come molte squadre, ho seguito il girone C e l’Avellino ha fatto benissimo. Ha deluso molto il Crotone, la Casertana ha giocatori di esperienza e un’idea ben precisa. C’è tanto da parlare e da vedere, chi arriverà con la migliore condizione fisica può fare la differenza”.
Che sfida di ritorno si aspetta tra Benevento e Triestina?
“Il Benevento è una squadra forte con un allenatore bravo e vincente nella categoria che ha dato un’identità forte alla squadra. La Triestina dovrà fare un’impresa per vincere a Benevento, il Benevento è un’altra forte candidata per vincere”.
Nel prossimo turno entreranno in corsa anche Avellino, Padova e Torres, seconde classificate nei rispettivi gironi. Quanto sarà complesso il ritorno in campo dopo oltre venti giorni di stop?
“Per le esperienze fatte lo scorso anno diventa difficile mantenere la gamba e l’intensità dopo che non si gioca per quasi un mese. Dipende anche chi incontri, le seconde classificate devono aver fatto un grande lavoro con lo staff tecnico per non spegnere il motore. Le altre hanno tenuto il ritmo e lo hanno dimostrato ieri, per le seconde è sempre un vantaggio avere due risultati su tre ma fisicamente non è facile”.
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