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Andrea Bosco: “Sarri e il gioco che non c’é”

Andrea Bosco: “Sarri e il gioco che non c’é”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 10 febbraio 2020, 07:43Altre Notizie
di Redazione TMW

Ora, in casa Juve, la situazione sta diventando paradossale: Sarri era stato preso per migliorare il gioco. Il paradosso è che i risultati non sono all'altezza delle aspettative ma soprattutto il gioco, latita. Anzi: rispetto ad un mese fa, la Juve addirittura è sul piano del gioco, regredita .

Non è costume della Juventus, sollevare il suo tecnico a metà stagione. Ma se una decisione deve essere presa, meglio sia presa subito, richiamando inevitabilmente Allegri, congedato ma ancora a libro paga della società. Una cosa del genere sarebbe dolorosissima, perché metterebbe in discussione l'operato di Paratici e di Nedved (fautori di Sarri) probabilmente con una interruzione dei rapporti a fine stagione. Ma se deve essere presa una decisione che venga presa subito. “Il medico pietoso fa la piaga purulenta“. Sarebbe sbagliato buttare la polvere sotto al tappeto, attendendo magari di vedere come andranno le cose in Champions. Potrebbe risultare un errore fatale. Con conseguenze devastanti, considerato che la crescita anche economica della società deve obbligatoriamente andare di pari passo con il conseguimento dei risultati sportivi. Le due cose benché diverse risultano indissolubilmente intrecciate. Rinviare potrebbe risultare fatale .

Decisione che spetta ovviamente al presidente Agnelli. Ci sono stati troppi errori da giugno ad oggi . Giocatori (Rabiot, Ramsey, Danilo) che per varie ragioni non hanno finora reso secondo aspettative. Se l'ambientamento dei De Ligt e Demiral era da mettere in conto essendo molto giovani, quello di altri giocatori risulta sorprendente per la lentezza fino a qui tenuta nell'assorbimento di un calcio diverso rispetto a quello dal quale provenivano .

Sarri si era dichiarato a settembre, annunciando di “ voler triturare gli avversari”. Parole. Un allenatore saggio non perderebbe tempo con droni ed appunti. Un allenatore saggio, invece di accusare al squadra di superficialità, chiederebbe ai suoi senatori: come pensate dovremmo giocare per rendere al meglio? Sarri ha giocato al pallone a livelli troppo modesti per saperlo. E, senza peli sulla lingua: sarebbe decente sentire ogni tanto anche un minimo di autocritica. Troppo facile rimandare la palla sempre nella metà campo dei giocatori : Sarri si assuma le sue responsabilità. Ne ha tante, troppe . L'errore sta principale sta nel manico: l'idea che la teoria possa risultare più efficace della pratica. L'errore sta in una parola: filosofia. Che in realtà è aria fritta. Uno specchietto per le allodole: furia di sentirsi lodare per la sua “filosofia“, Sarri ha finito per credere di essere davvero depositario di una religione calcistica. Ma il sarrismo none esiste: è una semplificazione da redazione. Il calcio è semplice. Anche se certi allenatori lo complicano. L'importante è saper leggere le partite. L'importante è la gestione del gruppo. Temo che Sarri sia propenso a sopravvalutarsi. Se così fosse Sarri farebbe male . . Se tu hai pilotato per tutta una vita berline, anche se studi e ristudi il libretto delle istruzioni non ti puoi mettere al volante di una supercar. Arrischi di non trovare il bottone dell'accensione motore. Per guidare una supercar devi avere avuto un rodaggio su vetture intermedie. Da una berlina, passi al volante di una sportiva. E poi ( molto poi ) puoi sederti su una Ferrari. Molto poi. Ma Sarri che ha vinto il biglietto della lotteria (e forse ancora non se ne rende conto) ha avuto il privilegio di sedersi su una Rossa, totalmente impreparato. Una Rossa è un privilegio. Ma è anche un onere. Come niente, per un dettaglio arrischi di fare brutta figura. Ho scritto arrischi? L'ho scritto. E ho scritto una cosa sbagliata. La brutta figura Sarri la sta facendo.

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