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Bjelanovic: "Juve, Vuskovic ricorda Barzagli. Futuro? Vorrei tornare in coppia con Argurio"

Bjelanovic: "Juve, Vuskovic ricorda Barzagli. Futuro? Vorrei tornare in coppia con Argurio"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 21 dicembre 2020, 23:56Altre Notizie
di Luca Bargellini

In esclusiva ai microfoni di Taca La Marca, è intervenuto Saša Bjelanović, direttore sportivo ed ex calciatore di Vicenza, Genoa e Torino tra le tante, il quale si è soffermato ai nostri microfoni su tanti temi, ecco quanto raccolto:

L’aneddoto Juric e l’Hajduk - “Sapevo che sarebbe stata una “mission impossible”, ci trovavamo in una situazione in cui avevamo bisogno di un allenatore il prima possibile, l’avevo sentito e ci eravamo parlati perché ci conosciamo dai tempi in cui giocavamo a calcio, ma era sotto contratto con il Genoa ed era un contratto molto oneroso specialmente per il nostro budget, pertanto era impossibile nonostante lui fosse disposto, visto che l’Hajduk rappresenta il suo club e la sua città, ma purtroppo non vi erano le condizioni.”

Kalinic e Juric - “È un giocatore che assolutamente è in grado di fare la differenza, con il Verona ha avuto un avvio abbastanza buono, non ha fatto gol ma ha offerto delle prestazioni buone. Il modo di giocare di Juric è molto dispendioso, Kalinic non aveva ritmo gara ed era un po’ indietro però stava recuperando, purtroppo adesso non ci voleva questo infortunio e avrà bisogno di tempo per riprendersi. Lo conosco personalmente e so che caratterialmente è uno che non molla, vuole dimostrare che non è “finito”. Gli auguro di ritornare il prima possibile anche perché Juric non guarda in faccia a nessuno e non regala nulla, apprezzo il suo modo di gestire lo spogliatoio, ho avuto il piacere di seguire i suoi allenamenti, prima del Covid, e posso dire che vuole la stessa intensità della partita, davvero spreme i suoi ragazzi ma i risultati si vedono.”

Mandzukic - “Sinceramente non so che stia succedendo con Mandzukic, il suo nome negli ultimi sei mesi è stato accostato a tante squadre, però alla fine non si è concretizzato nulla. Lui sta ancora casa e si allena, sinceramente non credo che sia un problema di natura economica, dopo la Juventus è andato negli Emirati dove ha percepito un bell'ingaggio. Mandzukic è un anno e mezzo che non sta giocando un calcio serio, e non so visto il passare degli anni quanto le squadre possano puntare su quel giocatore che conoscevamo tutti qualche anno fa.”

Genoa e Torino - “Purtroppo entrambe stanno vivendo un momento difficile, per giunta con due tecnici che ho avuto da giocatore, con Giampaolo ho lavorato ad Ascoli realizzando un’ottima stagione e con Maran sono stato al Vicenza, mi dispiace vederli in questa posizione, ad inizio campionato non avrei scommesso che si sarebbero ritrovati così giù, pensavo che potevano fare una stagione più tranquilla.”

De Zerbi - “Sinceramente non mi aspettavo che sarebbe diventato allenatore, perché quando era calciatore i suoi rapporti con i tecnici erano sempre un po’ “tesi”, da giocatore era molto sanguigno ed istintivo, non sopportava le ingiustizie, inoltre è stato vittima di qualche infortunio e subiva tutte queste cose, ma aveva una classe ed una visione di gioco che ha trasmesso alla sua squadra. Credo che il Sassuolo rispecchi la persona di Roberto De Zerbi.”

Vuskovic, il nuovo “Barzagli” - “Si tratta di un classe 2001, uno dei più promettenti difensori centrali di tutta la Croazia, nell’under 21 croata faceva coppia con Gvardiol, un altro fortissimo prospetto che è stato acquistato per quasi 20 milioni dal RB Lipsia, mentre Vuskovic è rimasto in Croazia in attesa di sistemarsi, visto che purtroppo i club croati non riescono a trattenere a lungo i propri gioielli, e lui è quasi un anno che gioca da titolare. A me piace tanto, è un giocatore molto intelligente che sa leggere le situazioni, personalmente assomiglia molto nel modo di giocare a Barzagli. Ha tanti margini di miglioramento e se venisse in Italia potrebbe crescere ulteriormente. Credo che sia il prossimo all’Hajduk a lasciare la squadra, visto che i club croati vivono attraverso la cessione dei propri giovani talenti.”

Esperienza Hajduk e il rapporto con il direttore Argurio - “Dispiace tanto perché abbiamo iniziato a lavorare per qualche mese all’Hajduk e le cose stavano andando abbastanza bene, perché nel 2019 questo club si era piazzato al secondo posto dietro alla Dinamo, poi sono accaduti alcuni cambiamenti in società, purtroppo in questa stagione il club non sta facendo bene. Mi piacerebbe che la nostra coppia (con il direttore Argurio) si ritrovasse in qualche altra parte, perché Argurio è un grande persona ed un ottimo professionista, il quale ti rende molto più facile il lavoro. Se avessi la possibilità di andare a lavorare in qualche altro club gli chiederei di affiancarmi sicuramente.”

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