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Cusin: "Supercoppa a Gedda grande vetrina per l'Italia"

Cusin: "Supercoppa a Gedda grande vetrina per l'Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di Pietro Mazzara
martedì 8 gennaio 2019, 20:39Altre Notizie
di RMCSport Redazione

Stefano Cusin, ex giocatore oggi allenatore dell'Ermis Aradippou, a RMC Sport Live Show: "Ci vuole un grande spirito di adattamento per viaggiare il mondo e allenare ovunque".

Com'è stato fare calcio in una terra come la Palestina?
"Quando si va oltre i preconcetti si scoprono mondi meravigliosi. Io ho scoperto un popolo aperto che aveva voglia di conoscere e di imparare. E' stato bello poter lavorare lì e abbiamo anche vinto. Si è creato un bel rapporto umano".

Ha allenato anche in Arabia Saudita, che ne pensa anche delle polemiche venute fuori per la Supercoppa italiana?
"E' un paese molto curioso, là sono innamorati dello sporto e in particolare del calcio. Noi abbiamo avuto la fortuna di allenare una grande squadra seguita da tantissimi tifosi. Per me giocare in Arabia Saudita, a Gedda è un'ottima vetrina per il calcio italiano. La politica non deve entrare nello sport".

Ermis Aradippou, com'è il campionato a Cipro?
"E' un campionato molto interessante con tantissimi stranieri. Nelle squadre ci sono giocatori da ogni parte del mondo. L'imporante in questi casi è saper capire bene la mentalità di ogni calciatore per ottenere il massimo da loro. Quello di Cipro è un campionato di ottimo livello. Ci sono buoni giocatori ed è un campionato molto seguito. L'isola di Cipro è una città molto bella e trovo che i ciprioti sono molto simili agli italiani".

Con Zenga è stato al Wolverhampton. Della Championship che ricordo ha?
"Di livello altissimo perché ricordo che noi prendevamo giocatori dalla Serie A francese. E' stata un'esperienza fantastica in Inghilterra. Porterò sempre nel cuore la vittoria contro Benitez di fronte a 54 mila abbonati. Chiamarla serie b è riduttivo".

Cosa le ha lasciato Zenga?
"Tantissimo. Io lo conoscevo da giocatore e l'ho sempre seguito perché è stato il primo ad avventurarsi all'estero in posti meno conosciuti. Ho iniziato a lavorare con lui ed è stata un'esperienza determinante. Ho potuto lavorare con un allenatore da Serie A e mi ha insegnato molte cose. Ho imparato molto da lui".

Quale paese vorrebbe vivere come allenatore?
"Forse mi piacerebbe andare in Oriente: Giappone, Cina o Corea del Sud. Mi piacerebbe allenare in questi campionati".

Del calcio italiano che idea si è fatto?
"Il calcio italiano è sempre stato quello più bello e seguito fino al 2000. Il denaro poi porta persone dentro al calcio che non fanno bene. Nel calcio si sono persi valori e ci sono tanti problemi nel calcio di oggi. Il calcio italiano ha perso qualcosa ed è un grande peccato. Tornare in Italia? Non lo so, io scelgo in base ai progetti".

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