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TMW RADIO - Viviano: "Accetterei anche una B ambiziosa. Senza Covid, Coppa Italia alla Juve"

TMW RADIO - Viviano: "Accetterei anche una B ambiziosa. Senza Covid, Coppa Italia alla Juve"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 23 giugno 2020, 18:35Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Emiliano Viviano intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Il portiere Emiliano Viviano si è collegato in diretta ai microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso di Stadio Aperto, trasmissione condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Sto bene e sono in attesa, di sviluppi sia personali che generali. Si stanno muovendo un bel po' di cose: qualcuno ufficialmente, qualcun altro deve capire cosa succede, perché senza risultati non si sanno programmi e tutto slitterà di un po'".

Accetterebbe una squadra ambiziosa in Serie B?
"Ovviamente mi piacerebbe giocare in Serie A e credo di poterlo fare. A una certa età e dopo tanti anni di carriera mi lego di più al progetto: se arrivasse una squadra di B con uno ottimo, non mi farei problemi".

Come ha visto la ripartenza della Serie A?
"Mi aspettavo anche peggio, al netto che si giochi senza tifosi ed è surreale. Ho visto chi ha perso poca filosofia, come l'Atalanta che sembra non si sia mai fermata. Bello rivedere il calcio, ci restituisce un po' di normalità, sperando di andare in quella direzione o salta il giocattolino".

Cosa dice di Fiorentina-Brescia?
"Ho visto ritmi blandi all'inizio, poi la Fiorentina si è trovata sotto ed ha reagito, ottenendo il predominio con tante occasioni. Il Brescia era in grande emergenza, tutti si aspettavano una vittoria viola e forse sono anche un po' contento, perché per loro è vitale fare punti mentre credo la Fiorentina non abbia troppo da chiedere a questo campionato".

Che pensa della questione Balotelli?
"Mario spesso viene demonizzato per alcuni comportamenti o atteggiamenti che può avere. Col Brescia non si sono capiti: se prendi Balotelli, col rispetto per gli altri, devi costruirgli la squadra intorno perché è su un livello diverso. Far finire così, non rende onore a nessuno: Mario è un bravo ragazzo, più di quanto la gente pensi. Ha sbagliato in carriera ma va saputo prendere, secondo me ancora può dare".

L'unico a riuscirci forse è stato Mancini.
"Comincia ad avere 30 anni, due figli, credo che pure lui abbia priorità diverse. Io ti dico che, finito il lockdown, è stato messo da parte dalla società: se pensano di fare senza di lui, basta dirlo".

Cosa l'impressiona di più di Tonali?
"L'ho visto sbocciare, si facevano paragoni con Pirlo ma secondo me non c'entra niente. Mi impressiona tantissimo la sua qualità fisica, la capacità di fare 30-40 metri di potenza palla al piede: questo lo rende un centrocampista più totale, anche se Pirlo per me è il giocatore italiano più forte degli ultimi trent'anni. Se non si rovina, Tonali sarà in Nazionale per quindici anni".

Può fare subito il titolare in un'Inter o in una Juve?
"All'Inter sì, alla Juve meno. Non per qualità delle squadre, ma tattica. Conosco bene l'allenatore della Juve, personalmente, e ci vuole un po' ad assimilare il suo concetto di calcio. Mentre vedo più facilità con Conte, a cui tra l'altro serve uno sia di gamba che di qualità".

Difficilmente andrà alla Fiorentina.
"Ieri per esempio, da Brescia, mi chiedevano se avrei confermato Iachini fossi in dirigenza della Fiorentina. E dico che dipende da cosa si vuol programmare, dalla base su cui impostare il club a livello tattico. Lo stesso vale per Tonali: se entra in un progetto dov'è ottimale, bene, altrimenti meglio di no. Dovrà scegliere lui".

Troppo negativi i giudizi su Sarri?
"Se si prende Sarri dopo quattro anni di Allegri che ritengo ottimo e un po' sottovalutato allenatore, ma che fa un gioco differente, e si giudica subito dopo due finali perse è un errore alla base. La Juve ha scelto Sarri perché vuole dare un'impronta calcistica alla filosofia Juventus e ci vuole tempo, io credo che i dirigenti l'avessero preso in considerazione. Sono contentissimo che la Coppa Italia l'abbia vinta il Napoli di Gattuso, una delle migliori persone del calcio, ma senza pandemia, lo dico sinceramente, avrebbe vinto la Juventus. Comunque c'è anche un lato positivo: non prendono gol da quattro-cinque partite di fila dopo anni. Poi, sì, ci sono quattro-cinque giocatori che forse Sarri vorrebbe diversi. Il suo credo nella carriera è stato difesa alta e squadra corta, con gli attaccanti che pressano. Oggi diventa difficile far fare quel lavoro a Higuain, Ronaldo o Dybala, di conseguenza la squadra si abbassa e viene meno la filosofia del Sarri allenatore da vent'anni. Fa tutto parte di un processo in cui anche lui fa lavoro di lima. Ricordo che il Napoli di Sarri non si abbassava mai".

Potenzialmente chi sceglie tra Donnarumma e Meret?
"Meret è fortissimo, eh, ma se Donnarumma riesce a raggiungere il massimo lo ricorderemo come uno dei portieri più forti nella storia del nostro calcio. Un Buffon. La scelta di Gattuso di Ospina l'ho capita bene, cerca di portare una manovra da dietro anche più rischiosa, e con Meret che faceva più fatica e il Napoli più in difficoltà, ha dato fiducia ad Ospina. Nei prossimi anni però il titolare sarà Meret".

L'Inter può rientrare su Juventus e Lazio?
"Non lo so, deve mantenere una bella continuità perché non credo che Juve e Lazio perderanno tanti punti. Ma se lo deve porre come obiettivo: sono sei punti, non una distanza abissale. La Lazio giocherà con l'Atalanta, e contro di loro saranno problemi per tutti. Io se devo vedere una partita, scelgo la loro, ma se fai tre competizioni come loro, senza Zapata, Ilicic e Gomez diventa un problema, mentre la Juventus ha molte più alternative. O l'Inter, che ha avuto tantissimi infortuni, e che fa giocare Gagliardini-Barella con Sensi, Brozovic e Vecino fuori. Se ci pensi, tra l'altro, tutti insieme non li ha mai avuti...".

Quanto è utile che gli sportivi si facciano veicoli social di certi messaggi?
"Chi non lo fa non ha paura, ma deve convivere con le mille pressioni che arrivano da ogni parte: a volte prendere una posizione è mettersi un altro problema in casa, e di conseguenza eviti. Io, che quando serve una posizione la prendo, me ne sbatto. E infatti in carriera l'ho pagato. Rashford ha fatto una cosa bellissima in un momento in cui, tra virgolette, aveva anche il tempo di farla".

La Serie C rischia grosso?
"Si è scoperchiato il vaso di Pandora: questi problemi ci sono sempre stati, le società sono attaccate al centesimo e a volte non pagano. Spero che questo renda la vita migliore, ma è da molto tempo che è così e non viene applicata. I giocatori più importanti dovrebbero farsi portatori di certi messaggi in favore di colleghi meno fortunati".

E il calcio dilettantistico?
"Conosco decine di persone che lo fanno senza pagamento, perché ricorderei che il calcio è della gente, è uno strumento sociale. Rivorrei il pallone nei parchi, per dire: speriamo di ripartire al meglio, anche se è davvero complicato".

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