Bari piazza calda, fra colpe ed attenuanti. Una sola la strada per compattare l'ambiente: vincere
Le risposte, da sempre e per sempre, nel mondo del calcio sono date dal campo: e mai quanto in questo momento nell'ambiente Bari è importante il verdetto dell'unico giudice che davvero conta, quel rettangolo verde su cui i giocatori biancorossi sono chiamati alla prova della verità. Perché senza dubbio questa non è stata una settimana facile, fra addii dolorosi, aperte contestazioni e polemiche seguite alle dichiarazioni del tecnico dopo la sfida con il Bisceglie.
Senza dubbio, è vero, il clima che orbita intorno alla squadra non è dei più tranquilli, e nella piazza biancorossa serpeggia un poco velato malumore per un campionato in cui la promozione in cadetteria rischia nuovamente di sfuggire di mano. Ma è anche vero che squadra e società hanno numerose attenuanti: il gruppo dei calciatori, ad esempio, paga anche la sfortuna di un campionato in cui ha perso diversi punti immeritatamente.
E la dirigenza, dal canto suo, come tutte le società del mondo in questo tempo di pandemia è costretta a muoversi facendo i conti con un portafoglio particolarmente sgonfio, che impedisce operazioni importanti e che obbliga ad inventare soluzioni alternative per rinforzare la rosa. Dietro le attenuanti il Bari non può più nascondersi. Per scacciare le polemiche e ricompattare l'ambiente c'è una sola cosa da fare: vincere.
Perché se dal mercato, per ragioni di necessità, non possono arrivare gli aiuti necessari, allora il salto di qualità il Bari deve farlo contando solo sulle sue forze. Ad esempio, massimizzando al massimo i punti in partite giocate bene ma nelle quali non è arrivato il successo, come Vibonese e Turris. Perché se alla piazza si chiede legittimamente pazienza, è giusto anche dare risposte, e fra queste il ritorno in B è l'unica che realmente interessa alla tifoseria biancorossa.