Rolando torna ad occupare il suo ruolo naturale. Con Auteri niente più scuse

Manca sempre meno alla prima uscita del Bari del secondo ciclo Auteri. Domenica i galletti scenderanno in campo sul terreno della Turris, che all’andata riuscì ad uscire indenne dal San Nicola. Nei primi allenamenti la formazione biancorossa è tornata ad utilizzare l’atteggiamento tattico conosciuto probabilmente meglio ed adatto alla maggior parte degli attuali interpreti, il 3-4-3.

Tra gli elementi che potrebbero giovare di questo cambiamento, oltre a senatori e uomini di fiducia, spicca sicuramente Gabriele Rolando. L’esterno è stato, infatti, impiegato con poca continuità dal primo minuto nella gestione Carrera, appena 7 volte, non trovando mai una vera e stabile collocazione in campo. Gli svariati moduli schierati lo hanno sballottolato su entrambe le fasce ma soprattutto avanzando e abbassando continuamente il proprio baricentro da laterale difensivo ad esterno d’attacco. A differenze di molti altri calciatori presenti in rosa, il principale problema di Rolando non è stato l’atteggiamento o di carattere atletico ma proprio il non essere a fuoco con il resto della squadra, quasi fosse un corpo estraneo per il modo di giocare rispetto ai compagni.

La mancanza di stabilità e di punti di riferimento in tal senso ha pesato sulle prestazioni, raramente convincente al 100% e con qualche buono spunto da subentrato. Troppo poco però uno dei fiori all’occhiello della sessione invernale, un rinforzo perfetto per l’idea di calcio di Auteri, esonerato nelle due settimane successive. Adesso i due si sono ritrovati e la speranza è che quel pregiato connubio possa diventare realtà in campo. Un pendolino di quantità e qualità sulla corsia laterale, che contribuisca a mettere in moto i compagni d’attacco. Il futuro del classe ’95 dipenderà molto dall’esito dei playoff, visto che in caso di vittoria, il riscatto sarebbe automatico. In caso contrario il proseguo del matrimonio potrebbe essere a serio rischio.