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Il Klassiker 7 anni dopo. Dalla finale di Champions a un titolo in palio in uno stadio vuoto

Il Klassiker 7 anni dopo. Dalla finale di Champions a un titolo in palio in uno stadio vuotoTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
lunedì 25 maggio 2020, 15:57Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

Sette anni fa il calcio tedesco toccava il punto più alto a livello di club: si giocava a Wembley la finale di Champions League fra Bayern e Borussia Dortmund. Un simile epilogo era avvenuto in Coppa UEFA (finale 1980, Eintracht-Borussia Monchengladbach) ma mai la Germania aveva portato due finaliste nel torneo più importante d'Europa. Il punto più alto toccato sia dal Dortmund, che con Jurgen Klopp completava un ciclo partito con i successi in Bundesliga; il punto più alto per il Bayern Monaco che in quella stagione vinse tutto quello che c'era da vincere: arrivarono infatti anche Bundesliga, Coppa di Germania e Supercoppa di Germania. E Jupp Heynckes decise di lasciare da vincente.

DA KLOPP A FAVRE, IL RITORNO DEL BEL GIOCO Sette anni e un giorno dopo, le due squadre si contenderanno una buona fetta di Bundesliga. In uno scenario del tutto diverso di quello del 2013. Uno scenario triste, in uno stadio enorme, come il Signal Iduna Park, ma vuoto. Un vero peccato perché da quel 25 maggio 2013 questo è il Klassiker più incerto: il Dortmund di Lucien Favre sta letteralmente incantando. Gioco scintillante, nonostante i due mesi di stop e i campioni che non hanno perso lo smalto dei giorni migliori, come Haaland. E gli esterni, che segnano come attaccanti: dalla coppia Hakimi-Guerreiro, a segno a Wolfsburg, sono arrivate 12 reti. In questo 2020 la squadra ha vinto 9 partite, sei delle quali consecutive e persa una (3-4 a Leverkusen). È questa l'occasione migliore per avvicinarsi al Bayern, avanti di 4 lunghezze.

CON FLICK IL BAYERN È TORNATO A VOLARE I bavaresi col cambio in panchina e l'avvento di Hansi Flick hanno cambiato marcia, a partire dalla gara d'esordio: 4-0 all'Allianz Arena proprio al Borussia Dortmund. Da allora il Bayern ha scalato le classifiche e consolidato il primo posto. Dall'ultima sconfitta, datata 7 dicembre 2019 contro il Borussia Monchengladbach, la squadra è stata un rullo compressore: 12 vittorie e un pareggio (0-0 a Lipsia) in 13 partite. Non a caso ad aprile, in piena pandemia, il club ha deciso di blindare il tecnico che doveva essere solamente un traghettatore.

LEWANDOWSKI, SETTA ANNI DOPO Sette anni fa Robert Lewandowski giocava la finale di Champions con la maglia del Borussia Dortmund. Ne fu il trascinatore, soprattutto col poker realizzato in semifinale al Real Madrid. Nell'estate 2014 si trasferirà al Bayern, diventando un incubo dei giallo-neri: 18 reti segnate in 19 partite. E in Bundesliga segna da 6 Klassiker consecutivi, quasi sempre con marcature multiple: si contano una tropletta e quattro doppiette, tre consecutive.

LA PRIMA VOLTA DI HAALAND Favre spera di rilanciare con Erling Braut Haaland, l'uomo delle prime volte: a segno al suo esordio in Bundesliga, all'esordio in Champions, all'esordio in Coppa di Germania e all'esordio nel derby della Ruhr. E quello di domani sarà il suo esordio nel Klassiker.

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