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TMW RADIO - Cusin (ct Sud Sudan): "Coppa d'Africa come un Mondiale, non si può spostare"

TMW RADIO - Cusin (ct Sud Sudan): "Coppa d'Africa come un Mondiale, non si può spostare"
lunedì 3 gennaio 2022, 19:29Calcio estero
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Stefano Cusin, ct del Sud Sudan, ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Stefano Cusin, ct del Sud Sudan, ha parlato a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "La settimana scorsa siamo stati in visita a Coverciano con i ragazzi e ho ricevuto un riconoscimento dal comune di Castiglione Fiorentino, una cosa che mi fa piacere. La Coppa d’Africa viene sentita molto, è un piccolo Mondiale africano. In questo momento difficile è una speranza per il continente. Che si giochi in questo periodo non è una novità, da sempre è così. Hanno provato a spostata di estate ma in alcuni stati è davvero troppo caldo. Quest’anno la Premier, che ha tantissimi giocatori africani, ha fatto pressioni. Una cosa che ho trovato senza logica, sarebbe come chiedere di spostare un Europeo o una Coppa America. Non si può. Per alcuni paesi è l’unico momento di luce e gioia”.

Chi la più forte e la più in crescita?
“Il Senegal ha organico e allenatore, anche se spesso sono stati favoriti per poi deludere. Vedo anche Algeria e Camerun candidate a vincere. I cameunenso sono l’Italia dell’Africa, non spettacolari ma efficaci”.

Gambia e Comore al debutto.
“Conosco molto bene il Gambia perché lo abbiamo sfidato, sono molto italiani come giocatori e figure dello staff. Potranno creare problemi alle grandi anche se ora non hanno abbastanza giocatori tra COVID e problemi con le selezioni. Le Comore hanno tutti giocatori di origine che giocano in terza serie francese. Non hanno fatto un grande lavoro interno ma di scouting, un esempio per noi è la Mauritania, invece. Partivano da 200esimi nel ranking qualche anno fa”.

Quanto è migliorato il calcio africano?
"Tantissimo, anche perché ci sono moltissimi giocatori in Europa e senso critico. Manca ancora qualcosa a livello di organizzazione, ma ci sono giocatori come Mahrez che è algerino ma ha giocato tra Francia e Premier. Vent'anni fa nel Camerun trovavi tutti giocatori di quel campionato. A Yaounde, la capitale, oggi c'è un nuovo stadio modernissimo costruito da un'azienda italiana. Ci sono delle vere e proprie città dello sport che contribuiscono a migliorare tutto il movimento".

Quanto aiuta una figura come Eto'o?
"Non parlo della politica ma dell'influenza. E ben venga, o rimarremmo sempre con politici locali senza visione per il futuro".

Che ne pensa dei Mondiali ogni due anni?
"Non credo che permetterebbe alle piccole di partecipare o che raggruppando le partite in alcuni periodi dell'anno si possa essere più competitivi. Anzi, le federazioni come quelle africane inizierebbero a fare contratti da due mesi quando invece serve un lavoro molto più profondo".

Abbiamo visto Salah e Mané in campo fino all'ultimo secondo possibile.
"Gli inglesi sono tradizionalisti e fanno sempre grande fatica a cambiare. Il discorso dei club è egoistico: loro pagano e loro decidono, ma la FIFA avrebbe dovuto tenere una posizione più forte. Invece c'è stato silenzio".

Cosa l'ha colpita del Sud Sudan?
"L'entusiasmo di presidente e federazione, vogliono difendere i colori del paese. Per adesso siamo ancora in luna di miele, ora poi ci sono le partite ufficiali: come diceva un mio collega famoso, un allenatore si diverte dalla firma del contratto fino alla prima. Abbiamo giocatori sparsi nel mondo e c'è necessità di stare tempo insieme".

Che ne pensa della Serie A?
"In Europa non vedo un livello di crescita anche se mi piace pensare che avremo più equilibrio e lotta fino all'ultimo in campionato. Vedo comunque un'Inter super competitiva perché ben costruita. Il Milan invece deve essere al completo e il Napoli dipende da due-tre giocatori. Se questi non ci sono, la squadra soffre. Per il resto non vedo molto. C'è la Fiorentina che è la squadra che mi ha entusiasmato di più in questo primo round".

Cosa manca alla Coppa Italia per essere appetibile?
"Con questo format non interessa a nessuno, nemmeno alle società. Io sono cresciuto in Francia, eravamo in terza serie e abbiamo affrontato il Monaco vedendo molte squadre di prima che venivano eliminate. Questo è il calcio, questa è magia. In Italia avremmo gli elementi, spero che la federazione valuti un cambiamento totale della coppa".

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