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Il mondo al contrario dei FIFA: la Spagna domina sul campo, ma non nei The Best

Il mondo al contrario dei FIFA: la Spagna domina sul campo, ma non nei The BestTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 16 gennaio 2024, 08:45Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Se una persona totalmente digiuna di calcio femminile leggesse la top 11 eletta nella giornata di ieri durante il FIFA The Best probabilmente penserebbe che l'Inghilterra ha vinto il titolo mondiale e che almeno una delle sue squadre di club – Chelsea, Arsenal, Manchester City o Manchester United (neanche qualificato) – sia arrivata in finale di Women's Champions League. Come altro spiegare la presenza di ben sette calciatrici su undici inglesi altrimenti?

La realtà invece è che a vincere la Champions è stato il Barcellona, dove militano anche due calciatrici inglesi inserite nell'undici, e il Mondiale è andato invece alla Spagna. Squadra quest'ultima praticamente ignorata dei votanti visto che solo Aitana Bonmatì, già vincitrice del Pallone d'Oro e del premio di miglior calciatrice della UEFA oltre che del premio individuale della FIFA, e Olga Carmona sono state inserite nell'undici mondiale. Poco, troppo poco, per le iberiche che potevano vantare nomi che, per quanto mostrato nel corso del 2023, senza dubbio meritavano di più: si pensi a Salma Paralluelo e Mariona, trascinatrici del Barcellona (che ha vinto un triplete) e Spagna, Ma anche a Ona Battle o Alba Redondo che sono state fondamentali per il trionfo in Australia e Nuova Zelanda. Restando poi al Barcellona avrebbero meritato un posto Mapi Leon, che paga però l'assenza al Mondiale, e Fridolina Rolfo.

E invece trovano spazio calciatrici certamente talentuose, ma meno vincenti come Ella Toone o Lauren James e anche una Alessia Russo non certo trascendentale. Senza contare che trovano spazio – più che altro per questioni geopolitiche viene da pensare – calciatrici come Sam Kerr o Alex Morgan che al Mondiale non hanno brillato, con la prima che ha giocato da titolare solo semifinale e finale per il terzo posto (perdendole entrambe), facendo bene con i rispettivi club nei campionati di competenza.

Anche a livello di allenatori le scelte sono state quantomeno singolari: già l'esclusione del ct iberico Jorge Vilda, che paga probabilmente la vicinanza con l'ex numero uno del calcio spagnolo Luis Rubiales, dal terzetto che si è giocato il successo qualche dubbio lo aveva lasciato. Ma che la vittoria sia andato a Sarina Wiegman, ct dell'Inghilterra, e non a Jonatan Giraldez artefice del Triplete con il Barcellona arrivato addirittura terzo dietro l'allenatrice del Chelsea Emma Hayes, è qualcosa che grida vendetta. E non trova un senso logico.

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