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Il punto sulla A femminile - Morace-Bavagnoli, destini incrociati e opposti

Il punto sulla A femminile - Morace-Bavagnoli, destini incrociati e oppostiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 14 maggio 2019, 07:45Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Un terzo posto e una semifinale di Coppa Italia all'esordio nel calcio femminile del Milan non sono bastate a Carolina Morace per guadagnarsi la conferma sulla panchina rossonera per la prossima stagione. Troppo frequenti e forti le tensioni fra l'ex calciatrice, scelta dalla precedente proprietà, e la responsabile del settore femminile Elisabet Spina: incomprensioni che – come rivela Milannews.it - vertevano sia sul fronte gestionale sia su quello tecnico e che hanno portato inevitabilmente al divorzio fra le parti nonostante i risultati siano stati all'altezza con la qualificazione alla prossima Champions League sfumata solo all'ultima giornata. Forse in casa Milan si immaginavano di imitare la Juventus subito vincente al primo anno, ma anche le bianconere l'anno scorso non ebbero vita facile vincendo lo Scudetto solo allo spareggio e per di più grazie ai calci di rigore contro un Brescia che di lì a poco avrebbe salutato cedendo il titolo sportivo proprio al Milan. Ora il club rossonero, dopo aver ereditato gran parte della rosa di quella squadra, potrebbe chiudere virtualmente il cerchio portando sulla panchina quel Giampiero Piovani, ora al Sassuolo, che guidò alla quasi impresa le Leonesse due stagioni fa.

Spiace che la Serie A perda – almeno per il momento - un'allenatrice della bravura e del carisma di Morace, una che da calciatrice ha scritto pagine storiche del movimento calcistico femminile e che da allenatrice è stata anche la prima a guidare un club maschile (la Viterbese nel 1999) prima di dedicarsi alle Nazionali (Italia, Canada e Trinidad e Tobago) e infine fare ritorno a casa per l'avventura in rossonero che probabilmente non pesava finisse così presto.

A Roma invece gioisce un altro pezzo di storia del calcio femminile come Elisabetta Bavagnoli, una legata a doppio filo proprio a Morace di cui è stata a lungo vice – dalla Viterbese di cui sopra fino al Canada – e che a inizio anno ha deciso di provare l'avventura in solitaria partendo da un'altra debuttante di lusso del nostro campionato come la Roma. Un'avventura iniziata in salita, con tanti problemi nel costruire un gruppo da zero, ma andata in crescendo tanto da chiudere con un buon quarto posto finale e sopratutto la consapevolezza di aver costruito una base solida da cui ripartire per alzare l'asticella nella prossima stagione. Un lavoro che le è valso un premio prestigioso come la Panchina d'Oro oltre che i complimenti del patron James Pallotta.

Un premio che forse avrebbe meritato Rita Guarino, fra le prime a complimentarsi con la collega, che al secondo anno sulla panchina della Juventus Women bissa il successo in campionato e conquista la prima Coppa Italia nella storia del club bianconero. Due trofei su tre conquistati in una stagione, sfumata solo la Supercoppa Italiana andata alla Fiorentina, erano un ottimo biglietto da visita per l'ex attaccante che però vede andare altrove il premio di miglior allenatore della stagione. Un premio – la Panchina d'Oro – che prima o poi, c'è da giurarci, andrà ad arricchire il palmares di Guarino che per il momento accetta la sconfitta e sportivamente applaude l'ex compagna.

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