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Alle 22 si chiude la porta. Inter, non mollare su Icardi. Juve, sfortuna e pasticci. Napoli, serve altro. Milan, troppo tardi...

Alle 22 si chiude la porta. Inter, non mollare su Icardi. Juve, sfortuna e pasticci. Napoli, serve altro. Milan, troppo tardi...TUTTO mercato WEB
lunedì 2 settembre 2019, 00:00Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Giudicare le prime due giornate non avrebbe molto senso. Anche se il carattere di una squadra, la mano di un allenatore e la personalità di un gruppo si vedono dalle amichevoli. Alle 22 di questa sera chiuderà la famosa porta e, per questa stagione, sarà tutto finito. Ha avuto ragione Gabriele Gravina, Presidente Figc, a tenere aperto a lungo il mercato estivo. Se avesse seguito l'eresia del Commissario dello scorso anno, ad esempio, la Juventus non sarebbe corsa ai ripari dopo l'infortunio di Chiellini e il Milan non avrebbe avuto il tempo materiale di aggiustare la squadra. Ora c'è la sosta e chiudere il mercato dopo due giornate di campionato può non essere bello da vedere ma sicuramente è molto efficace anche per sistemare ciò che non va e lo puoi capire solo in campionato, non in fase di preparazione. Oggi ne vedremo delle belle perché si sono ridotti tutti nelle ultime ore. Fateci caso: chi più, chi meno ma tutti devono fare delle operazioni in questo lunedì di settembre. Vi racconteremo tutta la giornata, no stop, in diretta su Sportitalia e notizie aggiornate al secondo su Tuttomercatoweb. Mettetevi comodi ché a voi ci pensiamo noi.
La lettera dell'Avvocato di Campobasso di Mauro Icardi serviva solo a provare a mettere l'Inter spalle al muro. Basti pensare a tempistica e modalità. Una società come l'Inter, però, non può subire i ricatti di un calciatore e delle follie del suo manager. In passato, tanti casi di presunto mobbing sono sempre stati vinti dalle società perché i club hanno ragione e alla prima causa persa tutti diventeranno vittime dei calciatori. Marotta non deve cambiare strategia ed è meglio andare allo scontro che piegarsi; anche perché la società ha sempre messo il calciatore nelle condizioni di allenarsi, con una struttura di livello. Poi se viene escluso dalla parte tattica è un problema dell'allenatore. Non sappiamo cosa sia successo tra Icardi e l'Inter, forse mai lo sapremo. Quello che sappiamo e abbiamo visto è il comportamento post esclusione. Andava gestita meglio da tutti ma ora indietro non si torna. La cessione sarebbe la giocata di classe, ma in così poche ore diventa molto complicato trovare una soluzione dopo aver ricevuto, inoltre, la letterina dell'Avvocato due giorni fa. Tribuna tutto l'anno e crollo ulteriore del valore del tesserato. Peggio di così non poteva finire.
Agosto è stato un mese nero per Fabio Paratici. La Juventus ha sempre fatto grandi cose ma sulle cessioni si è incartata un bel po'. Lasciare Dybala, a Torino, solo per mancanza di alternative rischia di diventare un gioco pericoloso. Troppi esuberi che non rientrano nei piani di Sarri e una rosa da favola ma in campo si va sempre in 11. Nessuno discute la forza di questa Juventus, il dato è oggettivo; si discute che i calciatori fuori dai piani non sono stati sistemati e durante l'anno i musi lunghi rischiano di diventare lunghissimi. La squadra è forte, fortissima non si discute. Alcune annate, però, sono pericolose e quando si incarta l'affare Dybala-Lukaku, quando il tuo allenatore salta per motivi di salute le prime due giornate e il tuo calciatore più forte in difesa si infortuna per 5-6 mesi capisci bene che sono segnali poco confortanti. Poi si va in campo e il risultato non cambia.

Anche se con il Napoli bisognerebbe spiegare quell'assurdo black out sul 3-0 e partita sepolta. Nei primi 180 minuti Sarri, di fatto, ha bocciato il mercato di Paratici. Come a Parma, tutti fuori i nuovi. C'era De Ligt ma è stata una scelta obbligata per l'infortunio di Giorgio Chiellini. Adesso si deve correre ai ripari e, oltre alle 6 uscite, serve anche il rinforzo della difesa come scrivevano i tedeschi a proposito di Boateng. La Juventus guarda anche molto al mercato dei giovani. La Juve Under 23 conferma la sua inutilità totale nel campionato di serie C, la Primavera partirà tra dieci giorni ma i dirigenti Cherubini e Manna hanno chiuso un'ottima operazione con Nikola Sekulov, classe 2002, una mezzala che farà parlare molto per caratteristiche rare. La Juve lo ha tolto dal mercato blindandolo con tre anni di contratto e ha rispedito al mittente le minacce inglesi. Lo vedremo nel Mondiale Under 17, ad ottobre, in Brasile.
Il Napoli, a Torino, è morto e risorto per poi essere ammazzato, definitivamente, da una bicicletta. Il Napoli preoccupa in fase difensiva. 7 gol tra Firenze e Torino non li puoi prendere, in due giornate, se vuoi puntare allo scudetto. Il Napoli ha fatto un mercato da 8 ma potrebbe non bastare. I nomi top, accostati a giugno e luglio, non sono arrivati e forse mai arriveranno. James e Icardi erano sogni ma proibiti. E' arrivata tutta gente forte ma il Napoli deve colmare un gap ancora importante e deve restare davanti all'Inter che si è rinforzata notevolmente. Ancelotti, al primo anno, ha fatto un piccolo rodaggio. Adesso dovrebbe passare ai fatti perché da un allenatore vincente come lui noi e i napoletani ci aspettiamo altro. E' un Napoli che ha bisogno, sicuramente, di una bella sistemata.
La vittoria del Milan, contro il Brescia, nasconde un po' di polvere sotto al tappeto ma la squadra ha ancora lacune oggettive e dovrebbe sistemarsi sul mercato, tra entrate ed uscite. Giampaolo deve capire, una volta per tutte, come può giocare questo Milan. Gli allenatori che non cambiano modulo in base alle caratteristiche dei calciatori non sono bravi ma egocentrici e presuntuosi. Non è il caso di Giampaolo che ha dimostrato, anche dopo Udine, umiltà e consapevolezza delle cose che non vanno in questa squadra. A partire dalla lontananza dalla porta di Piatek. Serve gente forte e di spessore umano al Milan. L'obiettivo è il quarto posto ma le romane sono una minaccia costante e concreta. Finora non abbiamo elementi per giudicare l'operato di Maldini, Massa e Boban. Sta di fatto che cambiare ogni anno non aiuta ma, questa volta, almeno c'è la consapevolezza che bisognerà aspettare prima di dare giudizi. Una cosa l'abbiamo già capita: lo scorso anno stampa e tifosi non sono stati troppo buoni con Rino Gattuso che, con il senno del poi, ha fatto davvero un gran lavoro avvicinandosi tantissimo all'accesso in Champions con una squadra piena di buchi in tutta la rosa.

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