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Il giorno della verità: rebus contratti e sì alle retrocessioni. Finalmente si riparte. Basta ipocrisia: aprite parzialmente gli stadi! Mercato, asse Inter-Verona

Il giorno della verità: rebus contratti e sì alle retrocessioni. Finalmente si riparte. Basta ipocrisia: aprite parzialmente gli stadi! Mercato, asse Inter-VeronaTUTTO mercato WEB
lunedì 8 giugno 2020, 07:56Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

E' finalmente arrivato il giorno della verità. Oggi a Roma ci sarà il decisivo Consiglio Federale prima della ripartenza tanto attesa. Dopo l'ufficialità delle 5 sostituzioni oggi, giustamente, la Federazione Italiana Gioco Calcio ascolterà le proposte delle tre Leghe che, negli ultimi mesi, hanno creato un bel po' di confusione. A dire la verità la serie B è la Lega che si è comportata meglio: poche parole, molta coerenza e tutti i Presidenti allineati. La Serie A ha partorito un'assemblea un po' confusionaria (eufemismo). Portare sul tavolo federale la proposta dell'eventuale blocco retrocessioni (in caso di nuovo stop) significa non aver seguito tutta la diatriba della Lega Pro e già bocciata come idea dalla FIGC. Oggi si andrà avanti con la linea dell'algoritmo. Non è il massimo ma tant'è. In caso di stop forzato si andrà per merito sportivo. Chi è ultimo retrocede. Amen. Seguendo l'esempio della coerenza dei dilettanti. Voteranno contro il blocco delle retrocessioni in serie A la Lega di B, la Lega Pro, LND, calciatori e allenatori. Arbitri indecisi. La C, invece, probabilmente confermerà l'indiscrezione. In D Gozzano, Rimini, Rieti, Bisceglie e Rende. Le altre play out. In B Monza, Vicenza e Reggina. Le altre ai play off e chi non se la sente può restare fermo. Il vero punto di discussione sarà, tuttavia, quello delle scadenze contrattuali. La Federazione deve prendere una decisione e capire se può "obbligare" società e calciatori a far allungare i contratti di due mesi in libero arbitrio. Alla Fifa sono arrivate, la scorsa settimana, molte Faq e la Fifa risponderà questa settimana. Il dibattito sui contratti è un bel nodo difficile da sciogliere. Serve una legge che regolamenti il tutto ma capiamo che non sarà semplice. Sia sulle scadenze contrattuali che sui prestiti. Il Milan perché dovrebbe allungare di due mesi il contratto a Biglia quando è, ormai, fuori dai giochi e potrebbe risparmiare un milioncino lordo? Bonaventura perché dovrebbe rischiare di infortunarsi con un contratto in scadenza e, forse, uno nuovo già pronto nel cassetto? Ci sono mille esempi. Come quello di Kulusevski. La Juventus l'ha preso in inverno e lo avrebbe voluto a Torino già a gennaio.

Ora dovrebbe lasciarlo al Parma, due mesi in più, dopo che il Parma non lo ha liberato nel mercato invernale. E anche se la Juventus dovesse decidere di lasciarlo a Parma, la differenza di ingaggio di luglio ed agosto chi la pagherebbe? Situazione più complessa per i prestiti. Se lasciassimo la decisione al buon senso dei club ne uscirebbe un delirio. Giustamente. Il Lecce, per la salvezza, punta tutto sugli affari di gennaio Lapadula e Barak. Il primo in prestito dal Genoa, il secondo in prestito dall'Udinese. Inutile aspettarsi un accordo a tre ovviamente: Genoa e Udinese non darebbero mai l'assenso al prolungamento di due mesi al prestito, visto che il Lecce è diretta concorrente per la salvezza. In caso di ritorno alla casa madre il calciatore, da regolamento, non potrebbe essere schierato e neanche allenarsi con i vecchi compagni. Insomma un bel cinema che potrà essere risolto solo da una normativa ad hoc che varrà per tutti ma sarà curioso capire oggi cosa decideranno anche sulle due mensilità di luglio ed agosto.
Come sempre in Germania sono avanti anni luce. Hanno ripreso prima di tutti e il problema contratti non se lo pongono perché hanno fissato la data di chiusura della stagione al 26 giugno. Contratti salvi, nessun prolungamento e zero problemi sull'inizio della stagione 2020-2021.
Discorso che non riguarda solo l'Italia ma tutti. Lo scrivevamo due mesi fa e ci hanno etichettati come pazzi da manicomio, adesso la voce inizia a circolare. Apriamo gli stadi e basta ipocrisia. Ovviamente non chiediamo di aprire l'intera capienza ma, con intelligenza, possiamo già riportare la gente allo stadio. Il 20% della capienza sarebbe giusto per questa estate. In un San Siro da 80 mila posti, 10-15 mila persone neanche si vedono. Per poi aumentare la capienza a settembre se le cose dovessero andare bene, come ci auguriamo. In questi giorni sarete usciti in strada e vi sarete accorti che le spiagge, i ristoranti e gli aperitivi stanno tornando alla normalità. Perché uno stadio non può ospitare un tifoso distanziato da due sediolini da un altro tifoso? In spiaggia siamo molto più vicini, al ristorante uguale e anche nelle piazze o vicino al bar siamo più a stretto contatto di come lo saremmo negli stadi. 300 persone, compresi i calciatori e gli allenatori, è una esagerazione senza senso. Sì alla precauzione, no all'ipocrisia.
Nella settimana che riporta il calcio alla, parziale, normalità si parla anche di mercato. L'Inter, come vi abbiamo preannunciato ieri su Sportitalia, sta puntando il giovane Marash Kumbulla, difensore classe 2000 che però piace anche alla Juventus. Altro derby d'Italia, sul mercato, dopo quello per Tonali. Con il Verona potrebbe nascere un asse di mercato e sul piatto Marotta metterebbe Salcedo che piace tantissimo a Juric, anche per il futuro, oltre a due giovani della Primavera e per il Verona torna caldo anche il nome di Esposito, classe 2002.

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