Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Italia: addio Champions. La prima sconfitta del 2024 costa l’eliminazione anche dell’Inter

Italia: addio Champions. La prima sconfitta del 2024 costa l’eliminazione anche dell’InterTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 14 marzo 2024, 16:03Editoriale
di Luca Marchetti

L’Inter si ferma, dopo i calci di rigore. La prima sconfitta del 2024 della squadra di Inzaghi non è per niente indolore, visto che poi - condita dagli errori dal dischetto - decreta l’uscita dei nerazzurri dalla Champions League.
Un peccato per una squadra in forma e in salute che avrebbe potuto essere una vera e propria mina vagante nel cammino europeo, vista la qualità di gioco espressa in questa stagione dagli uomini di Inzaghi in questa stagione.
L’Inter paga una serata non brillante, in uno stadio caldissimo. Paga la mancata capacità di non aver saputo gestire il vantaggio arrivato con Dimarco: troppo presto è arrivato il pareggio di Griezmann per rendersi anche minimamente conto di poter avere un vantaggio considerevole.
E’ come se dal gol di Griezmann l’Atletico avesse preso il coraggio che fino a quel momento teneva nascosto. E quell’Inter brillante piano piano ha indietreggiato e ha lasciato campo.

Poi il secondo peccato capitale: non aver concretizzato le occasioni da gol che l’Atletico ha comunque concesso. Thuram e Barella su tutti hanno avuto delle ottime chanches, nonostante una serata non brillantissima soprattutto di Mikhitaryan. Il gol dell’Atletico è stato una conseguenza. La possibilità fino all’ultimo minuto dei 90, di poter riequilibrare il match, le punte messe in campo da Simeone, una qualità offensiva che l’Atletico non ha mai nascosto. E paradossalmente l’Inter poteva ritenersi anche fortunata di essere arrivata ai rigori, vista l’occasione sprecata proprio nell’ultimo assalto dai padroni di casa.
Al momento dei tiri dagli undici metri (ma con il senno di poi è facile parlare…) non si è percepita la vibrazione positiva. L’Inter ne ha sbagliati 3: troppi. A testimonianza, probabilmente, di una stanchezza, anche mentale. L’ultima opportunità concessa insomma di passare il turno l’ha sfruttata l’Atletico, l’Inter è come se non ci avesse quasi neanche provato.
E poi il vero rammarico che probabilmente hanno i giocatori e i tifosi nerazzurri: non essere stati in grado di segnare più gol all’andata nel contesto di una gara dominata dall’inizio alla fine, con tante occasioni da gol, ma altrettanti errori sottoporta. Con un’analisi lucida potremmo dire che l’Inter la qualificazione l’ha mancata in quel momento: quando avrebbe dovuto “matare” l’Atletico Madrid, avendone la possibilità, ma senza successo.
Presentarsi in casa dell’Atletico con un gol di vantaggio si sapeva che non sarebbe stato una passeggiata, per mille motivi. Che sarebbe stata dura si sapeva dall’inizio, da quando erano estratte le palline. Ma alla fine - nella competizione dei dettagli - sono stati proprio i dettagli a fare la differenza, ogni minuto che passava di più: i gol sbagliati all’andata, la mancata gestione del vantaggio, gli errori al Wanda Metropolitano, il gol subito a una manciata di minuti dalla fine, i rigori sbagliati. E ogni volta l’errore apriva un varco sempre più grande per l’Atletico e pesava sulle spalle dei nerazzurri sempre più.
All’Inter chiaramente rimane il campionato, che sta dominando. All’Italia non rimane alcuna squadra in Champions League negli ottavi. E anche questa è una considerazione da fare. L’Inter - ovviamente - è stata l’unica che è stata vicina al passaggio del turno, Napoli e Lazio ci hanno sperato ma non è bastato. E dopo la scorpacciata della passata stagione, quando sembrava che il calcio italiano potesse essere uscito dalla crisi, si torna a non avere neanche una squadra fra le prime 8. Esattamente come due anni fa. L’elite del calcio europeo non prevede il tricolore italiano: 3 spagnole (Barcellona, Atletico e Real), 2 inglesi (Arsenal e City), 2 tedesche (Bayern e Dortmund) e PSG.
Ora la palla passa a Milan, Atalanta, Roma e Fiorentina. Andare avanti e rendere la campagna europea meno triste. La Champions non è più il nostro terreno di caccia. Lo è stato per una stagione, in maniera estemporanea. E’ tornato nelle medie delle ultime stagioni, anzi delle ultime peggiori stagioni. E’ per questo che rimane in bocca il rammarico.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile