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SARRI, ECCO PERCHÉ NON VIENE ALLA FIORENTINA. LA STRATEGIA DI ROCCO: HA BLOCCATO TUTTO. NEANCHE PRADÈ È SICURO DI RESTARE. STOP ANCHE JURIC, GATTUSO, DE ZERBI. ALLARME SALVEZZA: IL CALENDARIO FA PAURA. FRANCHI: NESSUN INCONTRO, SOLO DIPLOMAZIA
giovedì 6 maggio 2021, 11:15L'opinione
di Enzo Bucchioni
per Firenzeviola.it

SARRI, ECCO PERCHÉ NON VIENE ALLA FIORENTINA. LA STRATEGIA DI ROCCO: HA BLOCCATO TUTTO. NEANCHE PRADÈ È SICURO DI RESTARE. STOP ANCHE JURIC, GATTUSO, DE ZERBI. ALLARME SALVEZZA: IL CALENDARIO FA PAURA. FRANCHI: NESSUN INCONTRO, SOLO DIPLOMAZIA

Tutti si aspettano la risposta americana di Commisso a Friedkin, dopo Mou alla Roma ora la piazza fiorentina spera in un grande colpo per la panchina viola, tutti vorrebbero Sarri, ma Rocco (per ora) non ci sta.

Ha deciso di congelare tutto e tutti, non vuole sentire ragioni o proposte, non ha intenzione di parlare di allenatori o di programmi tecnici futuri fino a quando non arriverà la certezza aritmetica della salvezza. Dal suo punto di vista è comprensibile, il calendario fa paura e il vistoso passo indietro nella prestazione di Bologna ha cancellato le sensazioni positive dopo il pari imposto alla Juve. Così il presidente viola ha deciso di stare vicino alla squadra il più possibile per controllare e motivare, non vuole preoccupazioni che lo distraggano dall’obiettivo e non ha neppure la testa sgombra per analizzare tutto fino in fondo e prendere le decisioni giuste. Soprattutto scegliere l’allenatore. Quindi il lavoro fatto fino ad oggi ed i contatti presi da Joe Barone con Gattuso ed altri non sono stati né analizzati né approfonditi, si riprenderanno tutte le pratiche in mano un minuto dopo la raggiunta salvezza, si spera il prima possibile anche se mancano quattro giornate e con un turno infrasettimanale il campionato chiuderà domenica 23 maggio con la viola a Crotone.

E’ tutto talmente fermo che neppure Daniele Pradè che un mese fa sembrava destinato alla riconferma soprattutto per i buoni rapporti che ha con lo stesso Barone e la stima di Rocco che non lo accusa per queste due stagioni fallimentari, non ha ricevuto segnali certi per la riconferma. Il suo contratto è in scadenza a giugno. Ma in questi giorni non si parlerà neppure con Vlahovic o il suo entourage, il ragazzo deve pensare solo ai gol.

Il presidente non ha mosso foglia per nessuna delle questioni da risolvere relative al comparto tecnico e, come detto, lo farà soltanto a salvezza raggiunta quando avrà chiara la situazione, analizzerà quello che è successo quest’anno, deciderà chi tenere e chi cambiare (in società ci sono diversi contratti in scadenza) e poi varerà il nuovo progetto. Questo non vuol dire che non sia stato fatto del lavoro fino ad oggi, che non ci siano delle ipotesi per la panchina, come abbiamo detto più volte, ma è proprio Rocco che in questo momento non vuole prendere decisioni o sentire proposte che non siano legate al problema più importante: salvarsi. Cosa succederà dopo?

Difficile da prevedere. L’unica battuta che Rocco si è lasciato sfuggire è quella sull’allenatore nell’euforia del post-coppa Italia Primavera quando disse che prenderà un giovane in ascesa e “non un vecchio come me”, parole testuali. Questo escluderebbe la pista Sarri che ha nove anni meno di Rocco, ma non è un bambino.

Anche adesso che la Roma l’ha mollato a sorpresa? Perché la Fiorentina non ci riprova? Sarebbe l’allenatore giusto. Tutte domande e considerazioni, auspici e speranze che ieri hanno infiammato il Popolo Viola.

In sintesi tutti hanno sentenziato: se Sarri non va più a Roma prendiamolo noi. Si può? Si vuole? Intanto diciamo che l’accordo con Mou ha sorpreso anche l’entourage di Sarri visto che la trattativa era a buon punto, vicina alla stretta finale. Friedkin invece, da quando il Tottenham ha licenziato Mourinho, s’era messo in testa il portoghese e quando c’è stata la sua disponibilità a tornare in Italia, chiudere è stato un attimo. Ora Sarri che farà?

Non crediamo che la Fiorentina sia nella sua agenda e soprattutto lo sia nei piani del suo procuratore Fali Ramadani. Ricorderete che Sarri disse no nell’autunno scorso quando fu cercato per sostituire Iachini. Lo frenarono il contratto con la Juve e la poca voglia di prendere una squadra in corsa. Alcuni intermediari hanno sondato nuovamente il terreno fra gennaio e febbraio. Anche per me un incontro vero e proprio non c’è mai stato, ma Sarri ha saputo dell’interessamento viola. Non ha detto no, ma messo sul piatto un accordo fatto direttamente con il presidente Commisso, un piano triennale e la certezza di avere una squadra adatta al suo calcio. Dopo queste indicazioni di massima la Fiorentina non si sarebbe più fatta sentire in attesa del ritorno di Rocco in Italia. Ma nel frattempo i manager non hanno avuto l’input di andare avanti, probabilmente anche sapendo che troppe società più forti della Fiorentina lo stavano e lo stanno corteggiando. Sarri ha un amore per la Viola, probabilmente avrebbe anche voglia di allenarla, ma in questo momento i suoi orizzonti sono altri. In Italia c’era la Roma, come detto, ci sarebbe il Napoli (lui non ci vuol tornare), ci sono società spagnole che hanno sondato Ramadani, ma l’obiettivo oggi è la Premier. In pole position è tornato il Tottenham, ma sullo sfondo c’è anche l’Arsenal. Il suo procuratore lo sta spingendo verso un’altra esperienza di alto livello e le possibilità ci sono.

Dunque, porte viola chiuse? Oggi sì, anche considerato che i manager non stravedevano per un’operazione del genere. Se Gattuso e De Zerbi hanno chiesto una squadra rivisitata e corretta, anche Sarri è della stessa scuola, a maggior ragione ora che ha un profilo internazionale da difendersi e non vuole bruciarsi.

Forse neppure se Rocco un giorno decidesse di andare a incontrarlo personalmente a Figline proponendogli carta bianca e Giuntoli al suo fianco, riuscirebbe a convincerlo.

Ma sarei felice di essere smentito. Sarei strafelice se Rocco stupisse tutti e davvero, a salvezza raggiunta, riuscisse a portare un allenatore di grande livello. Un Sarri, un Benitez, un personaggio così. Ho riportato l’altro giorno le parole di Marotta dopo lo scudetto: “Ho preso e pagato tanto Conte perché un allenatore così vale più di un grande giocatore”. Le ripeto ora perché questa, secondo me, dovrebbe essere la strada per ripartire dopo quattro cambi di allenatore che hanno distrutto due stagioni.

Comunque, quando Rocco tornerà a concentrarsi sul futuro, probabilmente si riallacceranno i contatti già aperti da Joe Barone. E se Rocco deciderà di accontentare Gattuso la pista potrebbe riaprirsi. De Zerbi è più difficile, vede lo Shahktar, ma possibile. Servono progetti tecnici. Juric, come già detto, potrebbe essere l’uomo con meno pretese, ma quando Rocco deciderà sapremo davvero cosa accadrà della Fiorentina di domani. Il nome dell’allenatore ci dirà se la Fiorentina americana sarà di prima, seconda o terza fascia. Il segnale di Friedkin è stato chiaro, con un top-allenatore farà un top-progetto. Ora aspettiamo Rocco.

Intanto però c’è da risolvere la pratica salvezza e ha ragione lui, non si devono buttare energie, la situazione non è semplice. Arriva una Lazio in formissima, poi c’è il mercoledì a Cagliari, dopo il Napoli: una settimana fondamentale. Una mano potrebbe darla proprio il Cagliari se vincesse a Benevento, ma non resta che fare la corsa su se stessi e la Fiorentina intanto deve pensare che la Lazio non è imbattibile, che la giornata storta capita a tutti, che fare un risultato utile è possibile. Ribery ha recuperato, probabilmente Iachini avrà anche Kokorin in panchina, una carta in più per il finale. Servirà una viola come quella contro la Juve e non le mozzarelle di Bologna, questo dovrà essere chiaro a tutti. E, fosse per me, organizzerei un  bel ritiro da stasera fino alla gara con il Napoli. Dieci giorni che devono salvare la Fiorentina.

Qualcuno dirà che Rocco qualche distrazione se l’è presa portando al Viola Park Giani e Nardella. Certo. Non vuole decidere niente fino alla salvezza sotto l’aspetto sportivo solo per avere un quadro e le idee chiare, ma per il resto non è mica imbalsamato. E poi lo strappo con le istituzioni andava ricucito. Il mancato invito all’inaugurazione del Viola Park era sembrato un atto di guerra e le guerre non fanno mai bene a nessuno. Morale: s’è trattato di un momento diplomatico. E Rocco ha fatto il padrone di casa ricevendo applausi per il lavoro fatto. Non s’è parlato del Franchi e Rocco non s’è incontrato con Nardella. Il sindaco qualche giorno fa ha parlato con Joe Barone, tutto qui. La Fiorentina non ha aperto niente, segnali di positività sul progetto non ne sono arrivati, come fatto invece trapelare dal comune. Semplicemente sono stati riallacciati i rapporti, per discutere del futuro del Franchi e del possibile ingresso o meno di Rocco nei restauri, se ne parlerà presto. Forse anche questo a salvezza raggiunta.