OMS può rivedere uso mascherine. ISS: "Molte aziende stanno convertendo la produzione"
Ieri una ordinanza dell'Alto Adige ha posto come condizione obbligatoria l'uso delle mascherine?
"In questi giorni questo tema è oggetti di vari interventi e io credo che la prima riflessione da fare è questa: oggi ci sono tre grandi tipologia di mascherina, le ffp2 e le ffp3 che si usano per professionisti che sono soggetti a determinati rischi. I filtranti facciali hanno degli standard che devono essere garantiti. Poi ci sono le mascherine chirurgiche e anche queste hanno delle caratteristiche, che vengono definite da normativa nazionali e internazionali, e danno la garanzia di protezione da virus e batteri.
Anche queste hanno standard particolari e sono divise a loro volta in tre categorie: una con un livello più basso di filtraggio, per la popolazione, ma sempre dispositivo medico. altre destinate solo al personale sanitario. Poi un'ulteriore categoria; mascherine che filtrano che non hanno standard particolari e quindi possono essere adottate da qualsiasi produttore. Le mascherine devono avere alcune caratteristiche soprattutto di filtraggio e su questo s'è creata una richiesta da parte del paese di riconversione produttiva. Ciò che fanno queste aziende è certificare tutti gli standard necessari e delle prove che questo filtraggio funziona e poi vengono autorizzate a produrre. In questo momento, abbiamo autorizzato 50 aziende a produrre mascherine. Il 1° aprile una ditta lombardia ci ha sottoposto la domanda e oggi ha iniziato la produzione e la commercializzazione e con questa rapidità ci comportiamo anche con le altre. Però le prove di filtraggio non sono burocrazia, ma la garanzia che quelle mascherine siano sicure e rispettino certi standard una volta commercializzati".