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Fiorentina, l'ex tecnico di Kayode al Gozzano: "C'erano squadre importanti. Inter? Lo vedrei bene"
Carlo Caramelli, ex tecnico del Gozzano e di Michel Kayode, ha parlato a L'Interista della crescita del giocatore della Fiorentina, partendo dall'inizio della sua carriera, nei Dilettanti. "Ci è cresciuto letteralmente in mano, finendo nel mondo dei grandi in maniera inaspettata, direi. In D c'è l'obbligo di far giocare 4 giovani. Dopo il ritiro avevamo carenza in tal senso, essendo appena retrocessi dalla C. Non c'era molto a disposizione fra i giovani in casa, ci sono poi stati proposti due 2004 che potevano essere al massimo aggregati, avendo 16 anni. In quella situazione abbiamo pensato: vediamo come reagisce in mezzo ai "grandi". Considera che il range era dai '99 ai 2002. Dunque era 2 anni fuori".
Sul trasferimento in viola.
"Oltre alla Fiorentina, mi chiamarono altre due società importanti di Serie A, fra le quali l'Empoli. Tant'è che invitai il responsabile del settore giovanile a vedere una nostra partita, una volta. La Fiorentina ha creduto più di tutti nelle sue qualità, i risultati si sono visti. La fortuna nella parte iniziale non è stata benevola con lui, ma quando è stato chiamato in causa si è fatto trovare pronto. Nemmeno io lo potevo ritenere pronto per la Serie A, ma si intravedevano delle qualità che facevano presagire a sbocchi importanti. Italiano non lo ha fatto esordire subito, anche quando ce n'era la possibilità, ma la società non lo ha mandato in prestito a farsi le ossa. E' rimasto e poi con gli stop di Dodo e Pierozzi sappiamo come è andata".
Sulla possibilità Inter.
"Parlando del ruolo, noi abbiamo sempre usato il 3-5-2 e quindi sarebbe nella sua posizione naturale. Italiano a volte gioca a 4, ma lo vedrei proprio bene come sostituto dei giocatori che attualmente sono nello scacchiere di Inzaghi, anche se ovviamente si alzerebbe ulteriormente il livello. Ma lui non è che abbia paura, eh. Si è presentato a noi con la giusta consapevolezza di dove volesse arrivare. E' un giovane che si approccia nel modo migliore alle cose, al lavoro, si fa trovare pronto per ogni situazione".
Sul trasferimento in viola.
"Oltre alla Fiorentina, mi chiamarono altre due società importanti di Serie A, fra le quali l'Empoli. Tant'è che invitai il responsabile del settore giovanile a vedere una nostra partita, una volta. La Fiorentina ha creduto più di tutti nelle sue qualità, i risultati si sono visti. La fortuna nella parte iniziale non è stata benevola con lui, ma quando è stato chiamato in causa si è fatto trovare pronto. Nemmeno io lo potevo ritenere pronto per la Serie A, ma si intravedevano delle qualità che facevano presagire a sbocchi importanti. Italiano non lo ha fatto esordire subito, anche quando ce n'era la possibilità, ma la società non lo ha mandato in prestito a farsi le ossa. E' rimasto e poi con gli stop di Dodo e Pierozzi sappiamo come è andata".
Sulla possibilità Inter.
"Parlando del ruolo, noi abbiamo sempre usato il 3-5-2 e quindi sarebbe nella sua posizione naturale. Italiano a volte gioca a 4, ma lo vedrei proprio bene come sostituto dei giocatori che attualmente sono nello scacchiere di Inzaghi, anche se ovviamente si alzerebbe ulteriormente il livello. Ma lui non è che abbia paura, eh. Si è presentato a noi con la giusta consapevolezza di dove volesse arrivare. E' un giovane che si approccia nel modo migliore alle cose, al lavoro, si fa trovare pronto per ogni situazione".
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