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Hanno ucciso Peter PanTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 23 gennaio 2019, 17:22Copertina
di GianPiero Gallotti
per Genoanews1893.it

Hanno ucciso Peter Pan

Seconda stella a destra, questo è il cammino . . .

Lo sanno bene i bimbi, che sognano ad occhi aperti il magico mondo di Peter Pan.

E lo sanno bene anche i tifosi, di tutte le squadre, che nel loro cuore mantengono sempre ben vivo almeno un piccolo frammento d'animo innocente, fanciullesco e sognatore, senza il quale non avrebbe senso seguire questo mondo pallonaro che fa di tutto per essere sempre meno credibile.

Ma forse più di tutti lo sanno ancora meglio i tifosi del Genoa, che quella stella continuano ad inseguirla imperterriti, certi che prima o poi la raggiungeranno.

Perchè "questo è il cammino".

Un cammino popolato di insidie, di trappole, di umiliazioni e di grandi delusioni.

Ma niente di tutto questo, almeno fino ad oggi, è mai riuscito a scalfire quel frammento d'animo innocente che alimenta nel tifoso rossoblù quell'incrollabile costanza nel proseguire il proprio cammino alla ricerca della "seconda (beh ora non esageriamo, intanto basterebbe la prima) stella a destra" . . .

Almeno fino ad oggi, appunto.

Già.

Perchè oggi l'animo fanciullesco del tifoso rossoblù ha subìto un nuovo duro colpo, forse non paragonabile ai tanti già subìti in passato.

Il genoano, pur a stento e con l'aiuto di grandi quantità di Maalox, era infatti riuscito negli anni a digerire le cessioni dei vari Motta, Milito, Pavoletti, Perotti, El Shaarawy, Palacio, Bonucci, Boateng, Perin e Pellegri, tanto per citare solo alcuni dei più eclatanti.

Ma la cessione di Piatek, dopo nemmeno sei mesi di permanenza in rossoblù, no.

Questa non si può digerire.

Tanto bravo è stato Preziosi a scovarlo nella serie B polacca, quanto a nostro avviso sciagurato è stato a cederlo a Gennaio.

Quel ragazzone polacco, con la sua semplicità, la sua freddezza sotto porta, le sue grandi doti tecniche e quello strano modo di esultare dopo ogni gol, era entrato improvvisamente e prepotentemente nel cuore dei tifosi genoani, che in lui vedevano l'erede del "Principe " Milito, il condottiero in grado di far tornare a volare alto quel Grifone oggi ormai malaticcio e immusonito.

I più disillusi, consci delle straordinarie qualità dell'attaccante venuto dall'est, in realtà ne prevedevano già la cessione a giugno in qualche top Club europeo.

In pochissimi però avrebbero invece probabilmente immaginato, tanto più dopo le solenni smentite del presidente stesso e dei suoi collaboratori, che Piatek avrebbe lasciato Genova già a Gennaio.

E per di più con destinazione Milan, società con la quale Preziosi ha spesso in passato fatto affari e con la quale evidentemente, nonostante ormai da qualche anno si possa annoverare tra le nobili decadute, continua a mantenere ottimi rapporti di collaborazione.

Difficile però capire il perchè Piatek sia stato ceduto ai rossoneri ora, senza aspettare la fine del campionato quando quasi certamente, essendo già seguito da quasi tutti i più grandi e ricchi Top Club europei, la cifra per il suo cartellino avrebbe potuto lievitare di molto.

Senza contare soprattutto che ora il Genoa, con soli venti punti in classifica, senza i suoi gol potrebbe seriamente rischiare la retrocessione nella serie cadetta.

Qualcuno potrebbe obiettare che, se nei prossimi mesi il polacco si fosse infortunato seriamente, a Giugno nessuno lo avrebbe più voluto. Vero a metà. Perchè chi capisce di calcio sa che questo è un attaccante dalle doti straordinarie. Ed è giovane. Non è infatti un caso che le attenzioni su di lui si stessero moltiplicando in maniera esponenziale ad ogni rete messa a segno.

Nessun rischio dunque, almeno secondo il nostro modestissimo parere, che il giocatore si potesse enormemente svalutare.

E poichè la situazione economica del Genoa, pur con ancora in essere una situazione debitoria, negli ultimi tempi sembra migliorata, non riusciamo proprio a vedere la necessità di concludere a Gennaio questa cessione. Il rischio di tenerlo almeno fino a Giugno, e solo allora scatenare un'asta fra Top Club, secondo noi si poteva e si doveva correre.

Certo Preziosi, se ha fatto questa operazione, avrà certamente avuto i suoi motivi e le sue ragioni, che noi non possiamo sapere nè capire.

Ma la sua cessione rappresenta comunque un sonoro schiaffone alla passione di tutti i tifosi rossoblù, delusi e amareggiati quanto quei bimbi che solo un mese fa avevano chiesto e ottenuto da Babbo Natale la maglietta del "Pistolero".

Un regalo che dopo nemmeno 30 giorni risulta ora già beffardamente inutile.

No presidente.

Questa, da genoani, non riusciamo proprio a perdonargliela.

Non si può uccidere in questo modo l'entusiasmo dei bimbi e di tutti coloro che, sempre in "direzione ostinata e contraria" come era il buon De Andrè (a proposito, chissà cosa ne avrebbe pensato Fabrizio di questa operazione. Non lo possiamo ovviamente sapere, ma pensiamo di immaginarlo), continuano imperterriti a voler sognare e a seguire il cammino verso la "seconda stella a destra".

Oggi le "pistole" di Piatek hanno davvero ucciso Peter Pan.

E il mandante, qualunque siano le sue ragioni, è proprio lei, presidente.

Gip