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Rimpianto Conte, certezza Allegri e Sarri: Cuadrado-Juve, avanti insieme
Juan Cuadrado e la Juventus, insieme fino al 2022: il rinnovo è imminente, sarà annunciato a breve. Tutto nasce da Antonio Conte: il colombiano, o meglio il suo mancato arrivo, fu uno dei motivi alla base dei disappori tra il tecnico bianconero e la dirigenza della Vecchia Signora. Che poi portarono all'addio dell'ex capitano alla panchina bianconera. Un anno dopo, ecco il colombiano a Torino, agli ordini di Massimiliano Allegri, che ne fa l'esterno titolare del suo 3-5-2, sulla scia di quello del predecessore.
Colombiano tuttofare. 9.863 minuti in 151 presenze con la maglia della Juve. Nei quali Cuadrado è stato un po' di tutto: quinto di centrocampo e terzo d'attacco. Ma anche interno in mediana: la corsa e la qualità, pur non essendo sempre un titolare fisso col passare degli anni. La Vespa ha dato entrambe le cose al tecnico livornese. Che non gli ha lesinato una piccola amarezza: a dicembre 2018, Cuadrado si ferma. A inizio 2019, è fuori dalla lista Champions dei bianconeri. Con Allegri che si dice dispiaciuto e per confermare il concetto a fine stagione lo schiera sempre, sette gare su sette da titolare dopo il rientro.
In bilico con Sarri, anzi no. Dopo l'avvicendamento in panchina all'ombra della Mole, anche Cuadrado finisce nella ridda di nomi che per le indiscrezioni giornalistiche avrebbero dovuto salutare la Juve. Invece resta, e Sarri lo reinventa terzino: un'altra delle mille vite del sudamericano, che proprio in quel ruolo era arrivato in Italia. Una soluzione di emergenza per Allegri, una scelta per chi ne ha preso il posto. Un punto di forza, per la Juve: 14 presenze su 16 in questa stagione. In pochi hanno giocato più di lui, e infatti Paratici & Co se lo tengono stretto: avanti fino al 2022, con adeguamento e opzione per andare ancora più in là.
Colombiano tuttofare. 9.863 minuti in 151 presenze con la maglia della Juve. Nei quali Cuadrado è stato un po' di tutto: quinto di centrocampo e terzo d'attacco. Ma anche interno in mediana: la corsa e la qualità, pur non essendo sempre un titolare fisso col passare degli anni. La Vespa ha dato entrambe le cose al tecnico livornese. Che non gli ha lesinato una piccola amarezza: a dicembre 2018, Cuadrado si ferma. A inizio 2019, è fuori dalla lista Champions dei bianconeri. Con Allegri che si dice dispiaciuto e per confermare il concetto a fine stagione lo schiera sempre, sette gare su sette da titolare dopo il rientro.
In bilico con Sarri, anzi no. Dopo l'avvicendamento in panchina all'ombra della Mole, anche Cuadrado finisce nella ridda di nomi che per le indiscrezioni giornalistiche avrebbero dovuto salutare la Juve. Invece resta, e Sarri lo reinventa terzino: un'altra delle mille vite del sudamericano, che proprio in quel ruolo era arrivato in Italia. Una soluzione di emergenza per Allegri, una scelta per chi ne ha preso il posto. Un punto di forza, per la Juve: 14 presenze su 16 in questa stagione. In pochi hanno giocato più di lui, e infatti Paratici & Co se lo tengono stretto: avanti fino al 2022, con adeguamento e opzione per andare ancora più in là.
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