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L'assessore Riva su San Siro: "Non pensavo fosse macigno da gestire. Non possiamo abbatterlo"
"È interesse di tutti che i tempi che ci siamo dati vengano rispettati: WeBuild presenterà il progetto all’inizio dell’estate, direi giugno, poi le squadre dovranno decidere sulla loro permanenza a San Siro". A dirlo è Martina Riva, assessore allo sport del Comune di Milano, a Alanews.
"Sono convinta sarà un progetto di ottima qualità, dopodiché come assessora farò di tutto affinché i club abbiano piacere e interesse a rimanere a Milano, sono un valore inestimabile per la nostra città. Abbandonare quel quartiere sarebbe un grande peccato, è uno dei pochi impianti in Europa con la metro costruita sotto lo stadio, al fine di valorizzarlo”.
“Fino al dicembre 2022 non pensavo San Siro potesse essere un macigno così grande da gestire. A fatica il Consiglio comunale aveva approvato il progetto delle squadre (“La Cattedrale”, ndr) che prevedeva la permanenza nella stessa zona dello stadio attuale, con l’utilizzo della medesima metropolitana e nel rispetto delle più moderne esigenze di inclusione, accessibilità e sicurezza. Poi è arrivata la Soprintendenza ad avvertirci del vincolo che avrebbe applicato e, dopo anni di confronti con i club e quattro mesi di dibattito pubblico, ci siamo ritrovati con l’impossibilità di abbattere San Siro".
"Non che io sia a favore di questo scenario, ma ciò che voglio è uno stadio all’altezza di Milan e Inter e soprattutto accessibile, aspetto per me non rinunciabile: se il Politecnico mi dice che è molto difficile fare un progetto di accessibilità su San Siro, io del Politecnico mi fido, è il migliore al mondo. È, insomma, un’occasione sprecata anche perché non capita tutti i giorni di vedere un miliardo di investimenti su quel quartiere. Detto ciò il progetto di WeBuild sarà bellissimo e San Siro ci fa piacere tenerlo in piedi”.
"Sono convinta sarà un progetto di ottima qualità, dopodiché come assessora farò di tutto affinché i club abbiano piacere e interesse a rimanere a Milano, sono un valore inestimabile per la nostra città. Abbandonare quel quartiere sarebbe un grande peccato, è uno dei pochi impianti in Europa con la metro costruita sotto lo stadio, al fine di valorizzarlo”.
“Fino al dicembre 2022 non pensavo San Siro potesse essere un macigno così grande da gestire. A fatica il Consiglio comunale aveva approvato il progetto delle squadre (“La Cattedrale”, ndr) che prevedeva la permanenza nella stessa zona dello stadio attuale, con l’utilizzo della medesima metropolitana e nel rispetto delle più moderne esigenze di inclusione, accessibilità e sicurezza. Poi è arrivata la Soprintendenza ad avvertirci del vincolo che avrebbe applicato e, dopo anni di confronti con i club e quattro mesi di dibattito pubblico, ci siamo ritrovati con l’impossibilità di abbattere San Siro".
"Non che io sia a favore di questo scenario, ma ciò che voglio è uno stadio all’altezza di Milan e Inter e soprattutto accessibile, aspetto per me non rinunciabile: se il Politecnico mi dice che è molto difficile fare un progetto di accessibilità su San Siro, io del Politecnico mi fido, è il migliore al mondo. È, insomma, un’occasione sprecata anche perché non capita tutti i giorni di vedere un miliardo di investimenti su quel quartiere. Detto ciò il progetto di WeBuild sarà bellissimo e San Siro ci fa piacere tenerlo in piedi”.
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