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Buffon racconta Cassano: "Ho vissuto solo la sua parte bella. Averlo un anno insieme era dura..."
Nel corso della sua intervista a la Repubblica, Gigi Buffon ha parlato anche del suo carattere da ragazzino e della crescita umana avuta anche grazie alla Juventus. All'interno del suo ragionamento, subentra poi anche una considerazione su Antonio Cassano, suo compagno di squadra in Nazionale:
"Da ragazzo ero fatto e finito per società e ambienti del sud. Tipo Roma, Napoli, Bari. Mi alimentavo con la vicinanza della gente, anche quando diventava morbosità. Ma alla fine non sono mai approdato in una di quelle piazze. Mi hanno guidato mio padre e il mio procuratore. Torino e la Juve mi hanno permesso di ritrovarmi in equilibrio. In una piazza incasinata, per come ero fatto, rischiavo che la bilancia tirasse solo da una parte", ha spiegato Buffon prima di parlare di Fantantonio.
Quindi anche per Cassano alla Juve sarebbe andata diversamente?
"Antonio è nato fuoriclasse e lo è stato sempre. Insieme abbiamo fatto Europei, un Mondiale, ci siamo divertiti da morire. Ma alla fine gli dicevo: Anto’, per fortuna che dura solo un mese, tenerti un anno così… Io ho vissuto solo la parte bella di Antonio. Poi chiaramente qualcosa che usciva c’era, glielo dovevi concedere, non puoi reprimere sempre tutti, stare dietro a un decalogo".
"Da ragazzo ero fatto e finito per società e ambienti del sud. Tipo Roma, Napoli, Bari. Mi alimentavo con la vicinanza della gente, anche quando diventava morbosità. Ma alla fine non sono mai approdato in una di quelle piazze. Mi hanno guidato mio padre e il mio procuratore. Torino e la Juve mi hanno permesso di ritrovarmi in equilibrio. In una piazza incasinata, per come ero fatto, rischiavo che la bilancia tirasse solo da una parte", ha spiegato Buffon prima di parlare di Fantantonio.
Quindi anche per Cassano alla Juve sarebbe andata diversamente?
"Antonio è nato fuoriclasse e lo è stato sempre. Insieme abbiamo fatto Europei, un Mondiale, ci siamo divertiti da morire. Ma alla fine gli dicevo: Anto’, per fortuna che dura solo un mese, tenerti un anno così… Io ho vissuto solo la parte bella di Antonio. Poi chiaramente qualcosa che usciva c’era, glielo dovevi concedere, non puoi reprimere sempre tutti, stare dietro a un decalogo".
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