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L’indecisione di Ibra… quella di Sarri… e di Conte, alias Leonida!

L’indecisione di Ibra… quella di Sarri… e di Conte, alias Leonida!TUTTO mercato WEB
mercoledì 18 dicembre 2019, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa… Ogni mattina, a Boffalora Sopra Ticino, un tifoso di Zlatan si sveglia e corre a cercare le ultime notizie, sperando che il Re abbi fatto la sua scelta… Ok, sta peggio la gazzella ma, onestamente, l’attesa per la decisione di Ibrahimovic mi sta logorando giorno dopo giorno. Non mi interessa dove andrà, ma vorrei tanto rivederlo in Italia. Le mie fonti (vicine a chi gestisce il calciatore) mi parlano di uno Zlatan poco sereno. Sta riflettendo, non pare avere le idee chiare. Da un lato l’incrollabile certezza di poter fare, anche a 38 anni, la differenza. Dall’altra il desiderio, a 38 anni, di riporre le armi e concedersi il meritato riposo del campione. Una scelta complicata, difficile, intricata, cervellotica… Il dubbio di non essere più il vero Zlatan è lecito ma, come mi ha confidato Federico Buffa (bellissima la mini serie su Gigi Riva), “… Zlatan è un cittadino del mondo, lui è di un altro pianeta”. Sottoscrivo, lui può tutto e, quindi, continuerò a credere di poterlo rivedere sui campi verdi della Serie A… Dai Zlatan, ti stiamo aspettando!!!
Chi è alle prese con un dubbio amletico è anche il buon Sarri. Ormai, in ogni bar, si parla del tridente delle meraviglie. CR7-Higuain-Dybala, tre mostri in grado di far ammattire ogni difesa. Se sono tutti in campo, la magia è garantita. Ma c’è un problema: è sostenibile un tridente che, diciamo così, non è portato a difendere (Dybala a parte)? Il dilemma ha un fondamento. Personalmente ritengo che, in Italia, il tridente sia giustificato e giustificabile. La Juventus, nel nostro campionato, ha modo di comandare il gioco e, se hai il controllo della palla, puoi permetterti quei tre mostri là davanti… In Champions League vale la stessa teoria? No, credo proprio di no… Se affronti squadre come Manchester City, Barcellona o Liverpool, tutto cambia. Il possesso palla non è garantito, gli avversari attaccano con tanti, troppi uomini… Insomma, il tridente potrebbe essere un azzardo.

Chiaro, a partita in corso, l’opzione Dygualdo (orribile neologismo) è più che percorribile, magari quando la freschezza fisica viene meno… Comunque sia, quei tre là davanti sono bellissimi da vedere… Il calcio è poesia. CR7, Higuain e Dybala sanno comporre poemi unici… A Sarri l’ultima parola…
L’ultima parola la vuole avere, sempre, Conte. La sua Inter è, citando Sergio Leone, “sporca e cattiva”… In campo, ogni calciatore nerazzurro agli ordini di capitan Conte (almeno quelli risparmiati dagli infortuni) dà il massimo per lui. Conte sta tirando la corda come non mai. Non è facile stargli al passo, non ci riescono anche i giornalisti… Lui ha una visione tutto sua del calcio e di come si governa il giocattolo più bello (e costoso) del mondo. Si sente accerchiato da nemici, alcuni reali, altri immaginari. La sua forza risiede nel gruppo e non ascolta altre voci. Non è mai stato accomodante, non ama chiedere scusa e va per la sua strada fino in fondo. E’ Conte, nel bene e nel male. Continuo a credere che l’Inter sia la diretta avversaria della Juventus per il titolo e, alla luce dell’eliminazione dalla Champions League, la favorita assoluta per vincere l’Europa League. A gennaio, la società lo accontenterà (aspettatevi un grande centrocampista) e poi tutti a marciare secondo le regole di Conte. Inutile discutere con lui, sarebbe come provare a convincere Leonida a non affrontare Serse I. Anche se dovesse perdere la battaglia, come accaduto al re di Sparta, tutti si ricorderanno di lui e dei suoi uomini. Quest’Inter ricorda molto il film 300…

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