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La Serie A può davvero imitare il modello Premier League?

La Serie A può davvero imitare il modello Premier League?TUTTO mercato WEB
mercoledì 6 marzo 2024, 06:43L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Ormai se ne parla continuamente. La Serie A è stanca di essere “controllata” dalla FIGC e punta ad una scissione, così da poter emulare il prodotto Premier League. La strada della “separazione” non è affatto semplice. Trovare un accordo con la FIGC (come è accaduto, nel lontano 1992, in Inghilterra, tra Football League e alcuni top club inglesi, poi colonne della Premier League) pare improbabile. Così come pensare che Coni o Governo decidano di riformare il Decreto Legislativo 242/1999 e “liberare” la Serie A dal controllo della FIGC. L’ipotesi più veritiera e plausibile è che si arrivi ad uno scontro totale tra FIGC e Serie A con inevitabile coinvolgimento della Corte di Giustizia, esattamente come accaduto con la Superlega (che ormai è un precedente importante a livello di giustizia sportiva).
Un fatto è certo: i presidenti della Serie A stanno chiedendo, a gran voce, di potersi muovere autonomamente. I troppi paletti imposti della FIGC sono un freno alle ambizioni della Lega che punta ad essere completamente autonoma nelle proprie scelte. Licenze, format del campionato, gestione dei ricavi… verrebbe tutto gestito dalla Serie A con la FIGC limitata ad un ruolo di sorveglianza.
I numeri parlano chiaro.

La Serie A non riesce ad ottimizzare il suo prodotto mentre, in Inghilterra, la Premier League è più ricca che mai. Soffermandoci sui diritti TV, l’ultima in classifica in Premier League incassa più della prima in Serie A. Una situazione inaccettabile per i presidenti del massimo campionato italiano, desiderosi di avere introiti maggiori, anche per finanziare i propri club.
C’è, tuttavia, un problema atavico che accompagna la Serie A da decenni. La Premier League sa vendersi perché ha anche degli impianti calcistici all’avanguardia. In Italia, a parte qualche club, gli stadi sono sempre più fatiscenti e questo incide moltissimo al momento in cui si va a vendere il proprio prodotto all’estero. La Premier League è vista da 212 Paesi (che pagano tanto) perché è perfetta: stadi belli e pieni, grandi giocatori, calendario delle partite pensato per le TV, tantissimi trofei stagionali e molti big club… Insomma, avvicinarsi al modello Premier League pare complicato anche se, onestamente, restare immobili non è sicuramente la soluzione migliore. Il potenziale non ci manca, i mezzi, purtroppo, sì!!!
E quindi? Quindi bisognerà capire quanto i presidenti di Serie A saranno disposti a rischiare nei prossimi mesi. Il futuro del calcio italiano passa dalla scelta che la Serie A farà a stretto giro: stare ancora “sotto” la FIGC o provare a liberarsi e correre con le proprie gambe? Una decisione difficilissima e per nulla scontata…

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