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Sarri dipende dalla Champions, Conte dal mercato, Inzaghi da Lotito e Pioli da Ibra

Sarri dipende dalla Champions, Conte dal mercato, Inzaghi da Lotito e Pioli da IbraTUTTO mercato WEB
mercoledì 29 luglio 2020, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Lo Scudetto è stato assegnato. L’ha vinto la Juventus di Sarri. In qualsiasi universo lavorativo, la conquista di un traguardo tanto prestigioso comporterebbe l’automatica riconferma per l’anno successivo… Non nel mondo del calcio e, in particolare, alla Vecchia Signora. Nonostante le dichiarazioni dei vertici societari, la presenza di Sarri sulla panchina bianconera anche per la prossima stagione passerà dai risultati che la squadra conseguirà ad agosto in Champions League… Inutile girarci attorno: se Sarri non farà bene nella competizione più importante d’Europa, il suo futuro sarà altrove o da ricco stipendiato bianconero silurato. Tre possibili scenari. Caso A: la Juventus viene eliminata dal Lione. In questo specifica eventualità, nessun dubbio sulla separazione dal neo tecnico più anziano ad aver vinto lo Scudetto. Caso B: la Juventus esce agli ottavi o ai quarti. Riconferma al 50%, dipenderà molto da come e da chi sbatterà fuori dall’Europa i bianconeri. Caso C: Juventus capace di arrivare fino in fondo e magari di vincere il trofeo. Beh, tante scuse a Sarri e tutti i critici zittiti in un colpo solo (me compreso). Un fatto è certo: questa folle e stilizzata Champions League sarà l’ago della bilancia nelle valutazioni finali di Sarri. Vincere lo Scudetto è stato solo il primo passo verso la riconferma…
Sarri non è l’unico a dipendere da qualcosa o qualcuno. Si pensi a Conte.

Il suo l’ha fatto (avrebbe anche potuto fare di più) ma, al momento, l’allenatore dell’Inter è certo di avere una rosa incompleta per cominciare a vincere. E’ convinto che, per alzare il primo trofeo da allenatore dell’Inter (sempre che non ci riesca in Europa League), abbia bisogno di un forte aiuto dalla società a livello di colpi di mercato. E’ stato Conte a volere a tutti i costi Lukuku e, conti alla mano, ha fatto bene ad insistere (che sia chiaro, non li ha “beccati” proprio tutti). Ecco, il duo Marotta/Ausilio avrà l’arduo compito di accontentarlo, magari senza sorprenderlo con scelte avventate se pur vantaggiose a livello economico (Eriksen). Già è un tipo che si inalbera facilmente, meglio non farlo arrabbiare per questioni di mercato…
C’è un altro allenatore che spera di essere accontentato ma, in questo caso, le sue future gioie dipenderanno dalle decisioni di un solo uomo. Simone Inzaghi, per far fare l’ultimo salto di qualità, ha bisogno che il suo “padrone” Lotito metta mano al portafogli. Servono 5/6 giocatori “titolari” per poter affrontare la prossima stagione senza fare calcoli sui giorni di riposo e individuare preventivamente le competizioni da evitare per dosare le energie…
Infine c’è il grande Pioli. Il Milan è lontanissimo dalle prime posizioni, eppure, grazie all’ottimo rush finale, sembra essere la società più soddisfatta. Pioli è stato confermato mentre il tedesco dal cognome impronunciabile (Rangnick) è stato dimenticato. Ora Pioli dovrà fare del Diavolo una squadra in grado di lottare per un posto in Champions. Ha tutti buoni giocatori che lo adorano ma, in realtà, non ha campionissimi (a parte Donnarumma che gioca in porta però). Per questo ha bisogno che Ibrahimovic rimanga. Certo, il quasi 39enne non potrà tirare la carretta per tutto l’anno ma, anche dalla panchina, incuterà terrore negli avversari e tanta fiducia ai suoi compagni. Insomma, tutti gli allenatori dipendono da qualcosa…

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