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Simone Lo Faso, storia di un predestinato che è ripartito... tre volte

Simone Lo Faso, storia di un predestinato che è ripartito... tre volteTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 29 luglio 2019, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Frattura del terzo distale del perone. Una “sentenza” atroce per chi ha il prato verde come habitat naturale e il pallone come migliore amico. La carriera di Simone Lo Faso, palermitano doc classe 1998, avrebbe potuto subire uno stop letale. Ma il grave infortunio patito nell’aprile del 2018 è stato superato brillantemente. Persa un’occasione grande come la caratura della Fiorentina (i viola lo avevano preso in prestito dal Palermo), certo, ma spesso nella vita chiusa una porta si apre un portone. E di porte chiuse Lo Faso ne ha beccate due, se si considera anche l’harakiri che ha momentaneamente cancellato i rosanero dalla mappa del professionismo. Il portone che si è spalancato dinanzi al ventunenne siciliano è tinto di giallorosso. Ed è quello del Lecce. Il direttore sportivo Mauro Meluso è stato il primo, nei giorni scorsi, a mettere le mani sull’esterno d’attacco palermitano. Un potenziale campione che ha una voglia di riscatto grande così.

Il Draxler della Trinacria – Come per tutti gli altri enfant prodige presenti sull’almanacco, “La Giovane Italia” ha paragonato Lo Faso a un giocatore già noto. Per l’occasione è stato scomodato un talento del calibro di Julian Draxler, esterno offensivo del Paris Saint Germain che negli ultimi tempi ha traslocato a centrocampo e viene spesso utilizzato da mezzala. Ecco, magari l’asso palermitano non è ancora pronto per un carpiato all’indietro così netto, ma ha le caratteristiche fisiche per poter giocare in più ruoli, qualora fosse necessario. Destro e sinistro, abile col pallone e agile come pochi nel saltare l’avversario di turno. Il doppio passo è la specialità della casa. Per questo motivo i viola si erano innamorati di lui e il Palermo avrebbe voluto farne un simbolo per i prossimi anni. Adesso è il Lecce a goderselo.

La notte più bella – Il primo giorno in cui realmente tutta Italia si rende conto che nel palcoscenico del calcio italiano iniziava a brillare una nuova stellina del Sud è il 27 maggio del 2016. In campo Inter e Palermo si giocano l’accesso alle semifinali del campionato Primavera. Una delle gare più spettacolari del calcio giovanile degli ultimi anni. Fatta di “botte e risposte”, scatti, agganci, sorpassi e controsorpassi: 2-2 ai tempi regolamentari, 3-3 dopo i supplementari e 8-6 per i nerazzurri al termine dei calci di rigore conclusivi. Tutti attendono i guizzi di La Gumina e invece si prende la scesa Lo Faso, autore di una doppietta, pur essendo subentrato a venti minuti dal novantesimo (al posto di Bonfiglio). Sei mesi dopo arriverà l’esordio in A. Contro il Milan. Per i predestinati funziona così. E non ci sono fratture che tengano.

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