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Uva: "Var in Champions, un esordio storico"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 12 febbraio 2019, 16:21Altre Notizie
di RMCSport Redazione

Uva: "Var in Champions, un esordio storico"

Michele Uva, vicepresidente della UEFA, ha parlato ai microfoni di RMC Sport, durante Maracanà, di vari temi. Ecco le sue parole:

Sulla Champions League e la Var
"In Italia abbiamo fatto da cavia, tre stagioni sportive. Ora farà un esordio storico in Champions, è un passaggio bello e necessario. Si dovevano preparare gli arbitri per un utilizzo omogeneo. Impiego? Dal prossimo anno partirà dalla fase a gironi e ci sarà la sperimentazione anche nell’Europeo U21 che si disputerà in Italia".

Sulle possibili innovazioni
"Arbitri che interagiscono con il pubblico? Non posso confermare, siamo in una fase di evoluzione del protocollo. Non necessariamente potrebbe entrare in funzione".

Sulle differenze tra il calcio italiano ed europeo
"Ci sono dei fattori di crescite, c’è la parte dello stadio e dell’internazionalizzazione, che porta risorse più importanti e stabili. E poi anche questione di sistema. Il calcio italiano è cresciuto, ha ripreso il cammino verso la leadership, chiaro che ci sono altri Paesi che hanno fatto passi veloci ma il recupero è rapido".

Su Roma e Juve in Champions
"Speranze di arrivare in fondo? Per un italiano una finale di Champions e di EL con tutte italiane sarebbe il massimo. Ci sono le potenzialità per farlo ma le avversarie sono forti. Mi fa piacere che negli ultimi anni si sia riscoperta la forza dell’EL, che per anni in Italia abbiamo snobbato e ci ha fatto perdere posizioni nel ranking Uefa".


Su una squadra che teme in Champions
"Ho visto giocare il City l’altro giorno ed esprime un calcio bellissimo".

Sul Mondiale a 48 squadre
"Dal 2026 sarà a 48, per il 2022 la Fifa sta lavorando con il comitato promotore se ci sono le condizioni per farlo. Secondo me nel 2022 si giocherà ancora nella modalità a 32 squadre. La scelta dipende dalla Fifa. I format europei ci vedono direttamente coinvolti, ma per il Mondiale no. Difficile comunque stravolgere tutto in pochi anni e partire già dalla prossima edizione".

Sul calcio femminile in Italia
"Non è questione di dilettantismo, anche se si va verso il professionismo. In Italia per 15 anni non si è fatto nulla, sono felice di parlarne oggi. E’ stato possibile per i grandi club maschili comprare club femminili in difficoltà, sta crescendo il sistema, per la prima volta. Sono stati venduti per la prima volta i diritti televisivi, ci siamo qualificati per il Mondiale, è un movimento in crescita, ma siamo partiti con 15 anni di ritardo rispetto agli altri stadi. Ci credo tanto, le donne possono portare un valore aggiunto non solo come giocatrici. E’ una barriera culturale che abbiamo superato tutti insieme".

Su CR7
"Ha dato tanto all’Italia in termini di visibilità e credibilità. Si parlava di un Paese transito, invece il suo arrivo è merito della lungimiranza del club juventino. Ma ora si dovrà andare avanti".

Sulla lotta al razzismo
"E’ un fenomeno sociale esteso, che riguarda la società e non solo il calcio. Va monitorato e penso al ruolo determinante che deve avere la famiglia. Lo sport deve essere un fattore integrativo, ma la base del rispetto viene data nelle case e dalle scuole. L’Italia credo possa superare questa bruttissima pagina".