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Allegri: "United? Non parlo bene l'inglese ma lo sto imparando"

Allegri: "United? Non parlo bene l'inglese ma lo sto imparando"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 17 ottobre 2019, 15:12Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

A margine di un convegno a Varsavia, Massimiliano Allegri, ha parlato di quello che potrebbe essere il suo futuro, con le voci sul Manchester United sempre più insistenti. Queste le sue parole riportate da Przeglad Sportowy: "Non parlo ancora bene l'inglese ma lo sto imparando. Il mio modo di lavorare è chiaro, non posso fare tutto da solo, altrimenti non si ottiene niente. Il mio principio è sempre stato quello di circondarmi di persone intelligenti, anche da calciatore ho cercato di apprendere dai miei compagni. L'allenatore deve creare un ambiente di lavoro armonioso, condividere le responsabilità con gli altri e risolvere insieme i problemi. Io ascolto più di quanto dico".

Cosa pensa del momento di Mandzukic, finito ai margini della Juventus?
"Un allenatore deve saper usare un giocatore per quanto può offrire ed è per questo che Mandzukic è così speciale per me, è un grande calciatore e mi ha dato un incredibile spazio di manovra. In passato ha spesso cambiato squadra, ma adesso è alla sua quinta stagione alla Juventus e questo è uno dei miei più grandi successi”.

La sua avventura alla Juve?
"Quando sono arrivato a Torino dopo Antonio Conte, molti hanno pensato che fossi fregato e che il ciclo vincente della Juventus fosse finito, perché la squadra era satura. Vero, la situazione non era perfetta, perché ho trovato una squadra che aveva bisogno di essere ricostruita, il che era eccitante, ma anche rischioso, perché potevi fallire e alla Juve il fallimento non è contemplato. Ecco perché ho dovuto cercare dei modi diversi per stimolare il gruppo, ho ascoltato e ho cambiato. Esistono due modi per essere un buon allenatore: autoritario e aperto. Io preferisco quest’ultimo, quindi ascolto più che parlare: in questo modo ricevo più informazioni dall’esterno, che cambiano positivamente il mio mondo, perché mi spingono a mettere in dubbio le mie idee. Se penso che qualcosa vada bene al cento per cento, ne sono preoccupato e mi consulto su questa opinione con chi mi sta attorno".

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