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Asllani: "Primo gol a San Siro? Emozione indescrivibile, non ci ho capito più nulla"

Asllani: "Primo gol a San Siro? Emozione indescrivibile, non ci ho capito più nulla"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 22 marzo 2024, 16:30Serie A
di Tommaso Bonan
fonte linterista.it

Intervistato da VTrend, Kristjan Asllani ripercorre i primi passi nel mondo del calcio: "Sono cresciuto a Buti (comune della provincia di Pisa ndr) e lì ho tirato i primi calci al pallone. A 4 anni e mezzo ho cominciato a giocare con la Butese però a differenza di adesso, ho iniziato in ‘posizioni più avanzate’, ero più un attaccante. Da piccolo ero sempre in piazza a giocare col pallone, tutti a Buti mi hanno conosciuto per questo“.

Sul rapporto con la famiglia il centrocampista nerazzurro dice: “Ho un bellissimo rapporto con la mia famiglia. Quando è arrivato il momento di andare a Milano, ho sentito la necessità di portarli con me. Sono legatissimo al mio fratellino, al tempo aveva 11 anni: non ci ho pensato due volte e li ho portati con me! Tra l’altro, io tifo Inter e questa passione me l’ha trasmessa mio zio. Ricordo un derby vinto dall’Inter che vidi da piccolo tanti anni fa, ma credo che il mio essere interista sia nato prima, già da quando avevo sui quattro anni“.

Arrivare all'Inter è stata la chiusura di un cerchio: “Quando ho parlato con l’Inter per la prima volta, non ci credevo. – racconta Asllani – Ancora oggi non riesco a descrivere la sensazione che ho provato. E’ stato subito sì, non avrei mai potuto dire di no a questa squadra. Ero felicissimo.

Fuori dal rettangolo verde: "Sono un ragazzo che non esce molto, ho sempre fatto ‘casa-campo’. A Buti però uscivo di più: nel fine settimana mi ritrovavo con gli amici in piazza. Anche oggi, nel periodo estivo, vado spesso a Buti, alle sagre e in tutte e sette le contrade. – spiega Asllani – Qui a Milano ogni tanto vado a cena con Frattesi perché ci ho legato tanto, ma in generale sono una persona che non ama uscire“.

L’emozione del primo gol a San Siro: “Sentire il boato di 75mila persone, vedere l’affetto dei ragazzi in campo e quelli in panchina che sono venuti ad abbracciarmi, è stato incredibile. – conclude - è stata un’emozione davvero indescrivibile. In quasi due anni all’Inter non avevo ancora segnato e questa così un po’ mi pesava. Quando ho visto entrare il pallone in porta, non ho capito più nulla: è stato davvero indescrivibile“.

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