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Asprilla: "Andavo a letto tardi e quasi mai da solo. Il calcio non è mai stata la mia priorità"

Asprilla: "Andavo a letto tardi e quasi mai da solo. Il calcio non è mai stata la mia priorità"TUTTO mercato WEB
venerdì 10 febbraio 2023, 22:23Serie A
di Alessio Del Lungo

Faustino Asprilla è tornato a parlare di sé. In una lunga intervista a gazzetta.it, ha spiegato il perché non è mai riuscito a diventare un campionissimo: "Non avevo la testa. Non mi piaceva allenarmi, faticavo a capire quello che mi chiedevano gli allenatori, io ero abituato a giocare in libertà e invece qui bisogna essere fedeli alla tattica, guai se sgarri. E poi non facevo una vita da perfetto atleta: andavo a letto tardi, e quasi mai da solo, mi svegliavo tardissimo, mi piaceva frequentare i locali, le feste. Insomma, in tutto questo casino che era la mia vita, il calcio non era al primo posto. Questo è stato il mio limite. Però mi sono divertito tantissimo e credo di aver fatto divertire parecchie persone".

Infatti è finito sui giornali anche per gli incidenti extracalcio e per le pistole.
"L’incidente extracalcio, prima della finale di Coppa delle Coppe, è colpa di un autobus al quale ho tirato un calcio e mi sono fatto un taglio di dieci centimetri sul polpaccio. Noi eravamo in strada a festeggiare non so più che cosa, e lui voleva passare a tutti i costi. Allora gli ho tirato un calcio...".

E le pistole? È pure finito in prigione e il Parma ha dovuto pagare la cauzione.
"Tre spari il giorno di Capodanno, che cosa volete che siano? Se non fossi stato Asprilla, se non fossi stato un calciatore famoso, i poliziotti mi avrebbero lasciato stare. Invece hanno voluto farsi pubblicità grazie al mio nome. Ma li ho perdonati, siamo amici. Nella mia vita non c’è spazio per il risentimento".

Il calcio le ha dato da vivere?
"Sì, sto bene. E poi ho un’azienda a Tulua in Colombia che lavora per il governo colombiano. Non mi lamento".

Che cosa fa nell'azienda?
"Nulla, controllo che gli altri lavorino. La mia vita è sempre la solita: feste, balli, mangiate, bevute e donne. Tante donne. Non cambierò mai, l’allegria è il mio destino. E che bel destino...".

Ma ormai è nonno, non puoi darsi una calmata?
"Perché i nonni non possono divertirsi? Se vedo una bella ragazza, non riesco a non corteggiarla: è più forte di me. E ti dico la verità: ringrazio mia madre e mio padre di avermi fatto così. Prendo la vita alla leggera e me la godo. Su questa terra non stiamo mica in eterno, almeno cerchiamo di essere allegri per il tempo che ci è concesso".

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