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Bernardeschi: "Fiorentina-Liverpool la gara che mi ha emozionato di più"

Bernardeschi: "Fiorentina-Liverpool la gara che mi ha emozionato di più"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 5 febbraio 2020, 14:26Serie A
di Simone Lorini

Federico Bernardeschi, ospite di "Cronache di spogliatoio" parla così ospite dell'evento "NikexSchool all'Istituto Lagrange di Milano". Prima parte dedicata al valore dei genitori nella vita: "L'obiettivo è che mia figlia mi guardi come io ho guardato i miei genitori, loro sono una parte fondamentale nel nostro percorso e ci trasmettono valori e principi sani. Purtroppo non tutti sono fortunati ad averli: a qualcuno sono mancati da giovani e non hanno questa fortuna. Io ho avuto questa disponibilità e credo che i genitori debbano avere un ruolo fondamentale nella crescita dei principi sani dei figli. Questo al giorno d'oggi sta mancando e mi dispiace per come si stanno evolvendo determinate situazioni. Devi sempre restare con i piedi per terra e guardare dritto davanti a te. È importante, in un percorso come quello che ho intrapreso io, non perdersi: ti arrivano tante cose tutte insieme e non è facile gestirle. Ho attraversato periodi difficili dove le tentazioni per andare fuori strada erano forti, ma quando hai una buona base di valori e principi è tutto più facile. Per questo credo sia importante riportare i principi e i valori dove erano quando eravamo giovani. Li vedevo di più e sarebbe bello fosse ancora così".

Il valore dei sogni: "È importante comprendere una cosa fondamentale: il percorso di ogni persona è unico, così come i sogni di ciascuno di noi. Questo si è perso oggi giorno, esistono personaggi nel mondo digital che suscitano grande attenzione, e si guardano quei personaggi cercando di emularli: se non si arriva lì, allora si sente di aver fallito. Non è così. Ognuno deve coltivare i propri sogni e intraprendere la propria strada. Essere se stessi è la cosa migliore che ci sia al mondo e dobbiamo trasmettere ciò. Il successo non è essere uguali a qualcuno, ma essere il meglio di noi stessi. Il calcio è un gioco di squadra. Quando ti viene richiesto di fare un passo indietro per il bene comune, un giocatore deve farlo. Umiltà e abnegazione al primo posto, nello spogliatoio si percepisce e fa piacere a tutto l’ambiente. Naturalmente anche un calciatore ha bisogno di sentirsi protetto e nelle condizioni migliori per fare bene".

Sogni da bambino: "Fin da piccolo ho fatto molte volte il raccattapalle a Firenze. Ho avuto la possibilità di andare in campo in diverse occasioni. La partita che mi ha emozionato di più è stata Fiorentina-Liverpool in Champions League: l’atmosfera della Champions era speciale, mi rimase dentro questa cosa e la sera, a casa, qualche pensiero ce l’ho fatto. La crescita? Coloro che attraversano una fase di crescita hanno bisogno di persone che comprendano e capiscano i loro sogni. È fondamentale. Tra genitori e figli deve esserci un 50 e 50: venirsi incontro, e parlo da genitore. Quando mi immagino mia figlia grande, saranno cambiate tantissime cose e dovrò essere bravo ad andarle incontro, sapendo trasmettere valori sani e puliti per farla progredire nella vita. A questa età si cade in cose banali e stupide. A quei ragazzi che credono nelle loro capacità dico di non mollare assolutamente. Credere nei propri sogni. Metterci tutto".

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