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Bologna, Mihajlovic: "Non voglio fare calcoli, gioca chi mi dà garanzie"

Bologna, Mihajlovic: "Non voglio fare calcoli, gioca chi mi dà garanzie"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 30 giugno 2020, 19:00Serie A
di Dario Ronzulli

Conferenza stampa di vigilia per Sinisa Mihajlovic che domani con il suo Bologna ospita il Cagliari di Walter Zenga. Queste le parole del tecnico serbo.

Si inizia a giocare ogni 72 ore: ci saranno delle rotazioni?
“Per forza. La partita diventa allenamento, purtroppo non c’è tempo di allenarsi. Quelli che hanno giocato devono riprendere subito, chi gioca una partita non può subire troppo carico per quella successiva. Bisogna scegliere bene, mettere in campo quelli più riposati ma sempre tenendo conto di chi affrontiamo. Se vogliamo andare in Europa dobbiamo abituarci a giocare ogni tre giorni. L’importante è che i ragazzi siano svegli e capiscano cosa ci sia da fare”.

La sfida con il Cagliari si può considerare uno spareggio per l’Europa?
“È ancora presto. Noi come sempre prepariamo la gara per vincere, anche se sappiamo che il Cagliari è un’ottima squadra. Hanno giocatori importanti, Nainggolan, Joao Pedro, Simeone. Bisogna fare i complimenti al presidente che ha costruito una bella squadra. Noi speriamo di vincere, poi ci saranno altre nove partite”.

Il suo rapporto con Walter Zenga
“È un mio amico, ci sentiamo spesso, sono molto contento che sia tornato nel calcio italiano. Avrò piacere domani di vederlo e scambiare qualche battuta. È un grande personaggio, uno dei portieri più forti della storia”.

Dijks ha nelle gambe tre partite in dieci giorni?
“Lo scopriremo vivendo. Ho parlato con tutti i ragazzi che possono avere qualche problema nel giocare così tante gare in poco tempo e tutti mi hanno dato disponibilità. Cercherò di cambiare il meno possibile, comunque. Non voglio fare calcoli, voglio mettere in campo la squadra che mi dà più garanzie in quel momento”.

Cosa devono fare domani i ragazzi rispetto a quello che non hanno fatto a Genova?
“L’atteggiamento è stato giusto, devono metterci più qualità nelle giocate, devono rischiare di più, osare di più. Devono prendersi più responsabilità. A nessuno è mai successo di stare fermi quattro mesi, vedo squadre più forti che sbagliano tanto e penso che sia dovuto al lungo stop. Spero che andando avanti miglioreremo da questo punto di vista. Fisicamente stiamo molto bene: corriamo di più ma soprattutto meglio”.

Barrow da esterno sta facendo bene: può giocare anche da punta centrale?
“Bisogna lavorarci. Lui è uno che quando vede la porta davanti fa più male rispetto al dargli le spalle. È un giocatore che può fare entrambi i ruoli, anche se ora dà di più come esterno. In futuro vorrei farlo giocare da 9”.

Sia il Bologna che il Cagliari prendono tanti gol: è questione di atteggiamento?
“Anche ma non solo. C’entrano la concentrazione, la qualità dei giocatori, la mentalità. Purtroppo prendiamo sempre gol e allora dobbiamo cercare di fare un gol in più dell’avversario, che è quello che voglio dai giocatori. Sia io che Zenga abbiamo la stessa mentalità, magari domani finisce 7-6. La mentalità offensiva che abbiamo è quella che ci ha permesso di salvarci l’anno scorso e che ci rende pericolosi anche quest’anno”.

Cosa’è il coraggio per lei e come si fa a trasmetterlo?
“Un coniglio non può diventare un leone. Ci sono quelli che hanno il coraggio dentro e ancora non lo sanno, ci sono quelli che non lo avranno mai e allora è inutile perdere tempo con loro. È una dote importante, nel calcio e nella vita. Più che coraggiosi bisogna però avere una grande autostima rimanendo umile. È quello che ho detto l’altro giorno a Barrow”.

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