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Ceide: "A Sassuolo mi divertirò, essere qui è un orgoglio. Mi ispiro a Daniel Sturridge"

Ceide: "A Sassuolo mi divertirò, essere qui è un orgoglio. Mi ispiro a Daniel Sturridge"TUTTO mercato WEB
mercoledì 2 febbraio 2022, 13:18Serie A
di Antonio Parrotto

Emil Ceide è stato uno dei colpi di mercato del Sassuolo a gennaio. Il talento norvegese classe 2001 ha parlato a SassuoloChannel, presentandosi ai suoi nuovi tifosi. Ecco le sue dichiarazioni: "Ho saputo dei contatti col Sassuolo subito dopo Natale. Appena l'ho saputo ero felicissimo che una squadra del livello del Sassuolo fosse interessata a me. So che è un club che dà la possibilità ai giovani di crescere e farò del mio meglio. So che mi divertirò".

Conoscevi già il Sassuolo?
"Sì perché mi piace tanto guardare le partite di calcio e gioco pure a FIFA. Quindi conosco bene anche i giocatori che ci sono e che ci sono stati".

Qual è il tuo ruolo? Come stai?
"Diciamo che sono più assist-man che goleador ma posso fare entrambe le cose. Fisicamente sto migliorando, all'inizio della scorsa settimana non mi sentivo al meglio perché venivo da una lunga pausa ma la condizione sta arrivando. Voglio imparare a conoscere i miei compagni, la squadra, il metodo di gioco e dimostrare cosa posso fare".

Erede di Boga?
"Non mi vedo un diretto sostituto di Boga ma giochiamo nello stesso ruolo e alcuni potrebbero dire che abbiamo uno stile di gioco abbastanza simile. Io voglio semplicemente andare in campo e dimostrare quello che so fare e divertirmi giocando".

Qual è stato il primo impatto con il mondo Sassuolo?
"Le persone qui sono state stupende, anche se non parlo italiano, tutti mi hanno aiutato tantissimo: i compagni di squadra, i fisioterapisti, gli autisti, tutti. Qui per me è tutto perfetto, tutti mi aiutano e non vedo l'ora di imparare l'italiano per conoscere tutti ancora meglio".

Cosa pensi del Sassuolo e del suo stile di gioco?
"Penso che il Sassuolo sia una squadra che vuole sempre fare gioco a prescindere dalla partita, questo è molto positivo per un giovane come me che vuole dimostrare cosa sa fare".

Il Mapei Football Center?
"É un centro sportivo fantastico, molto diverso da quelli che ho visto in Norvegia, ci sono 6-7 campi da gioco, una grande palestra: è veramente stupendo".

La Serie A?
"Chiunque giochi a calcio conosce bene la Serie A e le squadre italiane. È un campionato molto tattico, ci sono tanti bravi giocatori e tante squadre che giocano bene".

Ci racconti i tuoi inizi?
"Quando ero nel Finnsnes, squadra della mia città, è stato un periodo molto bello per me. Sono cresciuto tanto, c'erano tanti giocatori che adoravano giocare a calcio tutti i giorni per tante ore. Era fantastico, mi hanno aiutato a crescere e ci siamo divertiti tanto. Passare dal Finnsnes al Rosenborg è stato un grande cambiamento. Al Rosenborg era tutto molto più professionale e apprezzo tanto che abbiano accolto me e mio fratello. Ci hanno insegnato tanto. Abbiamo imparato un approccio al calcio completamente diverso, prima giocavamo liberi mentre lì abbiamo dovuto imparare i movimenti, le tattiche, il calcio vero".

Quali sono stati i tuoi maestri?
"La prima persona che devo ringraziare per la crescita che ho avuto in questi anni è Samuel Adegbenro. Ho giocato con lui due anni, si è preso cura di me anche se giocavamo nello stesso ruolo. Mi dava consigli, se avevo avuto una buona o una brutta giornata, e mi portava pure a casa. È come un fratello per me, mi ha aiutato tanto".

L'Europa?
"Giocare le qualificazioni di Champions ed Europa League è molto diverso rispetto al campionato norvegese. C'era molto più pubblico. È un calcio diverso. Le squadre contro cui abbiamo giocato erano molto più tattiche rispetto alle norvegesi. È stata un'esperienza importante per la mia crescita".

Nazionale?
"So che il c.t. della Nazionale maggiore norvegese dà possibilità ai giovani, quindi so che se faccio bene avrò delle possibilità di essere convocato. Non è una cosa a cui penso particolarmente ma so che potrebbe succedere".

Perché hai scelto il numero 15?
"L'ho scelto per Daniel Sturridge, è uno dei miei idoli più grandi. Crescendo tra Haiti e Norvegia guardavo sempre i suoi video e adoravo il suo modo di giocare".

Per quale squadra tifavi da bambino?
"Crescendo sono sempre stato un tifoso del Liverpool, mio zio in Norvegia mi ha sempre spinto a mettere le magliette del Liverpool".

La famiglia?
"La mia famiglia è tutto per me, passo tutto il mio tempo libero con loro. Mia madre e mio padre hanno sempre sopportato me e mio fratello nel diventare calciatori. Quando abitavo a Finnsnes i miei zii mi davano sempre un passaggio, mia zia ci preparava sempre dell'ottimo cibo haitiano. Sono molto felice che loro siano la mia famiglia".

Un messaggio ai tifosi...
"Sono molto felice di aver firmato per questo grande club e finalmente di essere qua. Forza Sasol".

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