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Da punto di riferimento a comprimario. I motivi dello sfogo di CR7: a gennaio sarà addio

Da punto di riferimento a comprimario. I motivi dello sfogo di CR7: a gennaio sarà addioTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 14 novembre 2022, 14:26Serie A
di Michele Pavese

Cristiano Ronaldo ha accusato apertamente il Manchester United ed Erik ten Hag in un'intervista rilasciata a The Sun. Un tempismo studiato, visto che le sue dichiarazioni sono state pubblicate soltanto ieri sera, dopo l'ultimo impegno del 2022 dei Red Devils, e che ovviamente sta facendo molto discutere.

I numeri stagionali - Il fuoriclasse portoghese ha affermato di sentirsi "tradito" dal tecnico olandese, che non gli avrebbe mostrato il minimo rispetto. CR7 ha disputato finora 10 partite in Premier League, di cui quattro da titolare, con un solo gol all'attivo. Non è sceso in campo contro Manchester City e Tottenham e ha giocato solo 4' contro il Liverpool e 32' contro l'Arsenal. Tra prestazioni sottotono, reazioni eccessive e atteggiamenti da prima donna, l'ex di Real e Juventus non è riuscito a far cambiare idea all'allenatore, che sin dall'inizio non ha voluto sentire ragioni e non si è lasciato condizionare dal palmares del giocatore. Ronaldo, semplicemente, non è adatto al tipo di gioco proposto da ten Hag: gli manca dinamismo, spirito di sacrificio e continuità nei 90'. Per questo motivo è stato schierato quasi unicamente in Europa League, dove è sempre sceso in campo dal 1' e ha segnato solo 2 reti, entrambe contro lo Sheriff Tiraspol. Totale: 16 presenze, 3 gol e 2 assist in 1051' a disposizione.

Epilogo inevitabile - Una media davvero bassa, se consideriamo anche solo i numeri della scorsa stagione, quando Ronaldo è stato il miglior marcatore di una squadra che però non è nemmeno riuscita a centrare l'obiettivo minimo del quarto posto: 24 reti e 3 assist in 39 presenze, 6 in 7 partite di Champions. Una squadra costruita intorno a lui che non girava e non raccoglieva risultati; anche per questo motivo, la società ha deciso di affidarsi a un allenatore come ten Hag, che ha portato una filosofia diversa e ha messo subito le cose in chiaro: nessuno è indispensabile, nemmeno Ronaldo. La rottura è sembrata dal principio inevitabile e ieri si è consumato l'ultimo atto. A gennaio sarà addio.

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