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esclusiva

Alessio: "Alla Juve conta solo vincere, ma Gattuso conosce la via"

ESCLUSIVA TMW - Alessio: "Alla Juve conta solo vincere, ma Gattuso conosce la via"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 17 giugno 2020, 15:00Serie A
di Andrea Losapio

"Per la Juventus conta solo vincere, non c'è alternativa o Coppa Italia che tenga". A dirlo è Angelo Alessio, ex vice di Antonio Conte ai tempi della finale persa contro il Napoli durante la stagione 2011-12, la prima del tecnico salentino. "È il primo trofeo dopo il virus, tutti ci tengono e va vinto. Non si è felici se si arriva in finale, non è meno importante se si perde. Credo sarà una bella partita".

Ma è favorita?
"È una finale, testa o croce. Non vedo attualmente una favorita, sono le prime partite e sono delle incognite. La Juventus ha giocato in 11 contro 10 per gran parte dell'incontro, ma è ancora in fase di rodaggio. Le motivazioni saranno al massimo, il Napoli è una squadra ostica".

Come ha visto la Juventus?
"È partita bene, per 25-30 minuti. Poi c'è stato il rigore di Ronaldo e l'espulsione di Rebic, si è adagiata. Ha contenuto senza grossi affanni".

Non è sembrata una grande Juventus.
"Le difficoltà si vedono, per tanti motivi. È chiaro che senza pubblico sia più difficile. Non c'è ritmo dopo tre mesi. Mi auguro, come tutti coloro che amano il calcio, di rivedere al più presto una situazione normale, con un'intensità maggiore".

Come le è sembrata Napoli-Inter?
"Una gara diversa, giocata meglio dai nerazzurri. Il risultato finale premia il Napoli perché aveva vinto a Milano, ci poteva stare".

Merito di Gattuso?
"Credo abbia saputo, piano piano, costruirsi una integrità, recuperato diverse posizioni in campionato, ha ricreato fiducia e un giusto attaccamento alla maglia. Ma ha vissuto molti anni importanti, è un uomo di calcio, conosce la via per vincere. I meriti vanno a lui, ha fatto molto".

Invece Sarri è sempre sulla graticola.
"Credo che le aspettative siano e rimangano alte per chiunque arriva alla Juventus. Dopo un ciclo così importante lasciato da Allegri non è semplice. Però per ora ha rispettato il tabellino di marcia, è primo in classifica, può passare il turno in Champions, è in finale di Coppa Italia. Poi si può discutere sul gioco, ma bisogna dare atto che c'è continuità di risultati. E sia in linea con le aspettative. Tutti vorrebbero veder giocare bene la Juventus, in sostanza è ok così".

La vede favorita in campionato?
"Personalmente i cinque cambi non mi piacciono, per tanti motivi. Tutti hanno voluto questa soluzione per via del caldo, ma non sono a favore, chi ha più profondità di rosa è avvantaggiato. Credo che la Juve rimanga la favorita per la vittoria di Scudetto e Coppa Italia. Poi gli obiettivi sono sempre quelli, arrivare in fondo alle competizioni. E giocare per vincere".

Chi sono i giocatori chiave della sfida?
"Due per parte: Cristiano Ronaldo e Dybala per la Juve, Mertens e Insigne per il Napoli. Sulla capacità di questi giocatori di creare gioco e segnare costruirà il risultato".

Lei ha iniziato la stagione al Kilmarnock...
"È stata una buona esperienza, me ne sono andato da quinto in classifica, ventitré punti. Poi ne hanno fatti dieci, promuovendo l'allenatore in seconda alla seconda partita persa. Il campionato vive della lotta fra Celtic e Rangers, poi Aberdeen che ha una proprietà americana. Dopo Hearts, Hibernian e noi. Eravamo in linea con quello che avevano chiesto".

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